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Bandiera

La bandiera merita rispetto

«Si risparmia su tutto, anche sulla bandiera», titola un articolo di FirenzePost pubblicato il 1 maggio. Quello che è stato visto a Firenze è a dir poco desolante: troppi i drappi sporchi, molti sbiaditi, alcuni strappati, diversi attorcigliati alle aste.

Eppure la legge del ’98, la n.22, e il successivo regolamento, il dpr 121 del 2000, prescrivono un uso dignitoso delle bandiere esposte,il loro “buono stato” e il “corretto dispiegamento”. E le bandiere  in certe date – e quella del 1° maggio è tra queste- devono essere obbligatoriamente esposte .

Spiace dover notare tanta insensibilità anche da parte dei dirigenti designati dai propri uffici a verificare la corretta esposizione del simbolo dell’autorità pubblica e l’amarezza è ancora più grande allorchè questo accade presso gli istituti scolastici il cui fine primario è quello di concorrere ad educare i nostri giovani e a formarne buoni cittadini.

La scusante non può di certo essere quella della mancanza di fondi per acquistarne di nuove o per lavarle; non c’è discolpa che tenga, è solo una questione di buon gusto, delle carenza di sani ideali.

Non vorremo che di questa immagine di sciatteria e di trascuratezza se ne facesse portavoce il turista, saremmo amareggiati se in mezzo alle tante foto di immagini d’arte della nostra amata Firenze comparissero anche questi drappi sdruciti i cui colori originali, rosso, bianco e verde, sono solo un lontano ricordo. Senz’altro meglio allora non esporle, la dignità ne sarebbe salva.


Sergio Tinti

già Comandante Polizia Stradale della Toscana

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