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Denuncia choc: «Picchiata da Massimo Di Cataldo», su facebook le foto delle botte

Foto pubblicate su facebook sul profilo di Anna Laura Millacci
Foto pubblicate su facebook sul profilo di Anna Laura Millacci

MASSA CARRARA – Ha postato su Facebook le fotografie in cui mostra sangue e lividi, conseguenze delle botte ricevute dal compagno, il cantante Massimo Di Cataldo. La donna, Anna Laura Millacci nota artista visuale, ha messo in rete gli scatti del volto insanguinato a seguito, sostiene, di percosse subite dall’uomo. «Ho pensato a lungo se farlo o meno. Ma credo nella dignità e nel rispetto delle donne» scrive la donna. I due hanno una figlia.

Botte che l’avrebbero portata anche ad abortire e che la donna ha deciso di rendere pubbliche. Anna Laura scrive: «Io il signor di Cataldo l’ho perdonato tante volte. Anche quando ero incinta mi ha picchiata e Rosalù è un miracolo sia nata. Questa volta le botte me le ha date al punto da farmi abortire il figlio che portavo in grembo».

Anna Laura Millacci e Massimo Di Cataldo
Anna Laura Millacci e Massimo Di Cataldo

Sempre su Facebook, da Marina di Carrara per ricevere il premio Lunezia, la risposta di Di Cataldo sul suo profilo: «Solo poco fa ho appreso dal social network cosa sta succedendo e sono sconvolto. Come può una donna, madre di mia figlia, arrivare a tanto, alterando la realtà, solo perché una storia finisce? Farò di tutto per tutelarmi, prima come uomo e poi come artista».

Su alcune foto postate sul profilo di Anna Laura Millacci e che ritraggono un feto morto, la polizia ha attivato verifiche. Nessuna denuncia, né querela, tuttavia, risultano alla Questura di Roma, che sta facendo verifiche anche sull’autenticità del profilo.

«Non esprimo giudizi privati -ha commentato Stefano De Martino, patron del premio Lunezia- stimo Di Cataldo come artista e lo premio per il suo percorso professionale e sono contento di averlo sul palco questa stasera». Decisione che gli internauti hanno prontamente contestato sulla pagina Facebook della manifestazione e attaccando ferocemente il cantante anche sul suo profilo pubblico e su Twitter. Sotto al post in cui Di Cataldo si difende, ci sono centinaia di messaggi di risposta, quasi tutti contro di lui.

facebook, Polizia

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