Vacanze, guerra di cifre in un’estate che non decolla

Vacanze al risparmio per gli italiani
Vacanze al risparmio per gli italiani

FIRENZE – Segnali di ripresa fa sapere Federalberghi, calo diffuso controbattono Confesercenti, Coldiretti, Cia. Al di là delle versioni discordanti, dei pareri e sondaggi differenti il comune denominatore è il perdurare della crisi, la minore disponibilità di spesa, l’incertezza del futuro.

Partiamo dai dati meno brutti. L’Osservatorio di Federalberghi registra uno stop alla caduta di italiani che nel quadrimestre estivo, da giugno a settembre, hanno trascorso o trascorreranno una breve vacanza fuori dalle proprie mura domestiche, dormendo almeno 1 notte fuori casa. Sono infatti il 45,1%, pari a circa 27 milioni di persone tra maggiorenni e minorenni, (rispetto al 44,7% dell’estate 2012, per una crescita dello 0,9%) gli italiani che hanno gia’ fatto o si apprestano a fare vacanze tra giugno e settembre. La durata delle vacanze estive quest’anno è mediamente di 11 notti, come nel 2012 e nell’ 87% dei casi gli italiani rimarranno in Italia (rispetto al 77% del 2012) mentre nel 13% andranno all’estero (rispetto al 19% del 2012). Il giro d’affari si attesta sui 14,9 miliardi di euro rispetto ai 15,3 miliardi di euro del 2012 (-3%) frutto di una spesa complessivamente inferiore in diretta conseguenza del maggior numero d’italiani che resteranno nei confini nazionali. Per quanto riguarda la clientela straniera emerge un incremento tendenziale del 3%, mentre si conferma purtroppo la tendenza ad un calo dell’occupazione di circa il 5%. Come nel 2012 oltre 30 milioni di connazionali rimangono a casa.

Nella generalità dei casi la vacanza è consumata in località marine. Il 69,1% rispetto al 67,9% del 2012 preferisce la spiaggia, con il dettaglio che vede il 47,7% che sceglie il mare della Penisola o delle due isole maggiori (rispetto al 59,8% del 2012), mentre addirittura il 21,4% (in netta ascesa rispetto all’8,1% del 2012) si riversa nelle isole minori. Segue la montagna con il 16,6% delle preferenze (rispetto al 15,6% del 2012) ed in crescita le località d’arte maggiori e minori con il 4,2% (rispetto al 3,3% del 2012). In calo le località termali e del benessere.

Dati non brillanti quelli di Federalberghi ma che almeno un mezzo sorriso lo strappano. Decisiamente grigi, anzi tendenti al funereo, quelli delle altre categorie.

La crisi taglia le vacanze, azzera i viaggi oltreconfine e riduce di netto la durata delle prenotazioni sostiene la Cia-Confederazione italiana agricoltori. Nel turismo domestico previsto un calo dell’8% rispetto al 2012. Nessun serpentone interminabile di auto in coda sotto il sole, perche’ quest’anno, aggiunge la Cia, quasi la metà degli italiani resta in città. E anche tra chi parte, la scelta per 7 vacanzieri su 10 è quella di non spostarsi troppo: località vicine, soggiorni brevi e soluzioni low-cost.

Oltre due italiani su tre (67%) staranno a casa nel mese di agosto durante il quale non prevedono di trascorrere neanche un giorno di vacanza. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Ipr marketing dalla quale si evidenzia che nell’estate 2013 le città non si svuoteranno e il traffico sulle strade sarà più contenuto. Quasi 3 milioni di italiani rispetto allo scorso anno rinunciano a partire ad agosto.

Le vacanze 2013 degli italiani si confermano all’insegna del “spendo poco e non vado oltre agosto”. A piangere per i fatturati in calo non sono solo alberghi, ristoranti e stabilimenti balneari (con flessione dall’8 al 10%), ma anche le agenzie di viaggio con crolli del giro di affari fino a -30%, fa sapere Assoturismo-Confesercenti. Rallentano le prenotazioni con una corsa verso la vacanza last minute; tagli drastici ai budget destinati ai viaggi con cali del 25%, a cui si aggiunge la fuga degli stranieri che preferiscono Grecia o Turchia. Riguardo ai vacanzieri italiani, la Confesercenti registra una flessione dal 7 al 12%. -15% il calo delle presenze negli alberghi.

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