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Mps, fiducia nel piano di ristrutturazione

L'approvazione del piano per Mps è prevista per il 24 settembre
L’approvazione del piano per Mps è prevista per il 24 settembre

SIENA – Mps è fiduciosa di portare a termine con successo l’elaborazione del nuovo piano e che lo stesso costituirà in futuro un elemento di attrattività nei confronti del mercato. Lo ha messo nero su bianco la banca stessa in una nota al termine del Cda sul piano concordato da Ue e Tesoro. La riunione del Cda del Monte è durata circa tre ore, è stata dedicata ad una prima analisi dei numeri sul nuovo piano di ristrutturazione chiesto all’istituto senese dall’Unione Europea. Ma è stato un incontro interlocutorio: l’approvazione del piano è prevista per il 24 settembre quando il cda tornerà a riunirsi.

«Non mi preoccupo del risiko bancario, mi preoccupo di Mps» ha detto l’ad Fabrizio Viola, a chi gli chiedeva un commento sulle ipotesi di una possibile riapertura del risiko bancario proprio partendo dal Monte.

Il salvataggio del Monte dei Paschi è «molto difficile ma non impossibile» fa sapere Viola. Il manager ha, a questo proposito, espresso «l’auspicio che il contesto non peggiori e che nel medio e lungo periodo lo scenario migliori. Ne abbiamo bisogno non solo come Mps ma come Paese». Viola ha confermato che le azioni previste dal piano si svilupperanno «nell’arco di un piano quinquennale».

L'ad di Mps Fabrizio Viola
L’ad di Mps Fabrizio Viola

Secondo l’ad di Mps Il modello di banca commerciale fino ad ora conseguito da Mps va confermato. Viola ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle dichiarazioni del commissario europeo Almunia che nei giorni scorsi aveva ipotizzato un nuovo modello di banca per il Monte. «Mps deve continuare ad essere una banca che si rivolge alle famiglie e alle imprese» ha aggiunto Viola sottolineando che pur   non avendo parlato con Almunia è convinto che il commissario europeo si riferisse alla necessità di un modello «più focalizzato sulla banca commerciale piuttosto che sulle attività finanziarie pure».

«Quello che chiediamo è di riaprire le trattative, cosa assolutamente necessaria in un momento in cui il vecchio piano industriale è superato». Così Antonio Damiani, segretario Fisac Cgil di Siena, durante il presidio davanti alla sede di Banca Mps in piazza Salimbeni a Siena. Un centinaio i lavoratori con bandiere, palloncini rossi e volantini, che hanno partecipato al presidio a cui seguiranno assemblee su tutto il territorio nazionale, una manifestazione il 21 settembre a Siena e due giornate di sciopero proclamate per il 27 settembre e il 4 ottobre. «Chiediamo all’azienda un atto di responsabilità -ha aggiunto Damiani- di accantonare un’operazione che tutti hanno capito non serve a niente». Il riferimento è al progetto di esternalizzazione e all’annullamento del contratto integrativo. Il segretario della Fisac senese chiede poi «di affrontare una discussione seria sul nuovo piano industriale e trovare insieme  delle soluzioni per il rilancio della banca e anche per una seria politica generale di contenimento dei costi». A proposito delle possibili ripercussioni sui lavoratori con il piano chiesto dall’Ue e dal Mef ai vertici di Mps Damiani ha aggiunto: «la paura è quella. L’Ue ha indicato la necessità di ulteriori tagli e la responsabilità di applicare queste misure è dell’azienda. Come lavoratori e organizzazioni sindacali giudichiamo intollerabile dover leggere sui giornali quello che accade. I piani industriali e i progetti non ci vengono presentati e questo è un grande attacco alla democrazia sindacale».

banca, mps


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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