Assaltarono portavalori, nel commando tre assassini
FIRENZE – Tre dei sette arrestati dalla polizia per l’assalto con armi a un furgone portavalori a Firenze hanno precedenti per omicidio. I tre alzavano il livello di pericolosità del commando armato che agì il 22 marzo scorso nella zona industriale di Capalle (Firenze). Soggetto di spicco, un affiliato alla Stidda, la mafia di Gela, condannato per duplice omicidio e tentato omicidio, Raimondo Giuseppe Romano, 44 anni, originario di Gela, detenuto a Sollicciano dal ‘92 e che al momento della rapina al portavalori si trovava in semilibertà.
Secondo le indagini della squadra mobile di Firenze, la mattina del 22 marzo uscì dal carcere ma non si presentò alla ditta dove lavorava come carpentiere proprio perché impegnato nella rapina al portavalori. Tre mesi all’uomo era stata notificata un’ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio, su disposizione della Dda di Catania, perché ritenuto uno dei due uomini che il 15 luglio ‘91 uccise a colpi di pistola Paolo Nicastro appartenente alla Stidda di Gela.
L’operazione, denominata «Trenta Denari», ha portato in manette per l’assalto al portavalori Mariano Bucca, 58, originario di Palermo ma residente a Lastra a Signa, gravato da precedenti di polizia per omicidio, associazione a delinquere, furto e rapina: fu processato nel 1985 a Reggio Emilia per l’uccisione di due uomini sull’Autosole, duplice omicidio avvenuto l’anno prima nell’ambito di una guerra fra clan per il controllo del traffico di droga. Altro personaggio di spessore Giovanni Grisafi, 61 anni, nato a Palermo ma residente alle Piagge (Firenze), gravato da precedenti di polizia per omicidio, oltre trent’anni fa, e rapina, accusato di aver preso parte al colpo del 22 marzo 2013 e di aver fornito appoggio logistico.
Arrestati Ivan Di Donato, 30, nato a Milano, residente a San Miniato con dimora a Castelfiorentino, che, oltre ad aver preso parte alla rapina, teneva i contatti tra il gruppo e le due guardie giurate complici; Gianluca Spanu, 26, di Palermo, residente a Firenze, responsabile di aver preso parte alla rapina e di aver procurato al gruppo i veicoli rubati, uno scooter e un’auto, usati per il colpo. E le due guardie giurate, dipendenti del gruppo Btv Battistolli di Vicenza: l’autista del furgone, responsabile di aver simulato l’incidente che consentì di mettere a segno il colpo, Roberto Slanzi, 45, di Prato e residente a Pistoia, e il collega Andrea Rossi, 50, fiorentino, che in passato ha lavorato come guardia giurata perfino al Palazzo di Giustizia di Firenze e che ha fornito informazioni sul carico e sul percorso del furgone al gruppo criminale.
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