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Matteo Renzi a Servizio Pubblico

Renzi, botta e risposta in tv con Belpietro sul caso-Alitalia

Matteo Renzi a Servizio Pubblico
Matteo Renzi a Servizio Pubblico

FIRENZE – «Non si può dire che su Alitalia non è colpa di Berlusconi, ma della Cgil. Berlusconi ogni volta dà la colpa ad altri, ma ha fallito lui perché non ha fatto le cose, non perché c’erano gli altri a ostacolarlo». Lungo botta e risposta tra il  candidato alla segreteria del Pd Matteo Renzi e il direttore di Libero Maurizio Belpietro, a Servizio Pubblico. Renzi ricostruisce la vicenda di Alitalia, ma Belpietro lo punzecchia e difende Silvio Berlusconi, di cui il sindaco di Firenze evidenzia le responsabilità. «Alitalia il governo Prodi voleva darla ai francesi nel 2008. Per me era  un errore darla ai francesi. Bisognava andare verso i russi, il far east. Ma comunque Berlusconi bloccò l’operazione in nome della italianità» spiega Renzi. Ma Belpietro lo interrompe, spiegando che a bloccare l’operazione è stata la Cgil. «L’operazione Alitalia l’ha fatta la Camusso d’accordo con Berlusconi…» scherza il sindaco. «Lei non lo sa» replica Belpietro. «Sa tutto lei» risponde Renzi che non perde la pazienza e si concede una battuta: «Tutto avrei immaginato che parlar bene della Cgil, cosa  che non farò. Ma la responsabilità politica ce l’aveva Berlusconi, non la Camusso».

Andare a elezioni anticipate «non sarebbe una catastrofe ma non credo che avverrà, non credo sia il caso» dice Renzi su La7.

«Il 2014 è l’anno in cui capiamo se in Parlamento c’è il bluff: si è parlato per anni di riforme, il Pd ha una maggioranza schiacciante alla Camera e relativa al Senato: se ha gli attributi in questo 2014 incalzi la maggioranza parlamentare per vedere se le cose si fanno o no», parola di Renzi.

«La vicenda del ministro Cancellieri è emblematica. Se il ministro Cancellieri, che probabilmente è una persona per bene, avesse capito che era il momento di dare un segnale e fare passo indietro sarebbe stato meglio ma ora il Pd deve fare una solenne promessa che di fronte alle regole del mondo dell’economia la politica non è più succube, non è più succube agli interessi delle famiglie e degli amici degli amici ma prova a fare un percorso in cui la legge è uguale per tutti» manda a dire il sindaco. Sul caso Cancellieri ci sarà un’assemblea di gruppo e lì il Pd «deciderà la linea, ci si conterà ma il problema non è come vota il Pd sulle dimissioni della Cancellieri. Se non si elimina l’intreccio con i poteri economici e il Pd è subalterno a questi giochi allora è morto».

«Il tema dell’emergenza carceraria è serio e affrontarlo partendo solo dall’amnistia e dall’indulto è inaccettabile perché la politica carceraria non si fa liberando con uno spot demagogico per un anno le persone ma facendo qualcosa sulla Bossi-Fini o la Fini-Giovanardi».

Se eletto alla segreteria del Pd, la settimana successiva alle primarie il primo appuntamento di Matteo Renzi sarà una visita nella Terra dei fuochi, per «dire: noi non stiamo nei nostri circoli ma affrontiamo i problemi reali» annuncia il sindaco di Firenze a Servizio Pubblico.

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Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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