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E' sordomuta, ma scopre solo dopo che il bando di mobilità del comune era per centralinista

Ponsacco, esclusa dalla mobilità perché sordomuta

E' sordomuta, ma scopre solo dopo che il bando di mobilità del comune era per centralinista
E’ sordomuta, ma scopre solo dopo che il bando di mobilità del comune era per centralinista

PONSACCO (PISA) – Aveva tutti i requisiti del bando, denuncia il sindacato Cobas. Ma sarebbe stata discriminata dal bando di mobilità dell’Unione dei Comuni della Valdera e quindi anche dal Comune di Ponsacco nel pisano. E’ il caso di una lavoratrice sordomuta che è stata esclusa.

In realtà in quel bando sia il Comune di Ponsacco che l’Unione Valdera non avrebbero specificato che il posto era destinato al centralino e che quindi è incompatibile con la condizione di un lavoratore sordomuto.

«Chi ha redatto questo atto – spiegano i Cobas– non ha commesso solo un errore ma ha anche venduto l’illusione a una lavoratrice di poter avere un avvicinamento a casa, salvo poi scoprire che il suo handicap rappresenta un ostacolo insormontabile».

Dall’Unione della Valdera si difendono: «Il bando di mobilità è finalizzato a individuare persone già dipendenti di una pubblica amministrazione interessati a trasferirsi in un’altra. Al momento della pubblicazione dell’avviso di mobilità, il Comune di Ponsacco aveva individuato il settore di destinazione, ma non ancora il mansionario preciso da attribuire al lavoratore disabile. Certamente il posto non era di centralinista, per cui, nella logica di maggiore apertura e tutela degli interessi legittimi in gioco, non è stata prevista l’esclusione preventiva delle persone sordo-mute, nell’intento di valutare comunque persone la cui potenzialità lavorativa potesse essere compatibile con il ruolo da ricoprire. Alla signora in questione è stato poi fornito, come richiesto, un interprete per non udenti al momento del colloquio. In sede di colloquio, valutata concretamente l’impossibilità di svolgere la mansione prevista, la commissione ha spiegato alla candidata le motivazioni dell’esclusione».

La sensazione è che la spiegazione non basti ai Cobas. E la protesta sia solo all’inizio.

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