Santo Domingo, arrestato il «mago» internazionale della coca: è di Empoli

Operazione della Guardia di Finanza alla periferia di Firenze
Operazione della Guardia di Finanza

FIRENZE – Ci sono le foglie di coca, trasformate poi in pasta di coca, che sottoposta a sapiente dosaggio con precisi reagenti chimici si trasforma in cocaina destinata al consumo, di diversa purezza e qualità, in base ai quali ne è stabilito il prezzo finale sul mercato della droga. Ed è alla voce «pasta di coca» di questa millimetrica catena di montaggio nella produzione della cocaina che si collocava lo specialista del settore Raul Conforti, 39 anni, di Empoli. L’uomo è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Torino domenica 18 maggio all’aeroporto di Fiumicino, dove era giunto scortato dall’isola caraibica di Santo Domingo, in esecuzione di un mandato di cattura internazionale, e dopo che per mesi ne avevano seguito le tracce i Finanzieri del Comando Provinciale di Torino con l’ausilio dell’Interpol.

RICERCATO – Conforti veniva chiamato in gergo “il chimico”. Le sue competenze nella lavorazione della pasta di coca, da cui ottenere, attraverso delicati processi di lavorazione chimica, la cocaina, erano talmente note nell’ambiente criminale che la sua “professionalità” era ricercata e i trafficanti di droga di grosso calibro se lo contendevano pagandolo profumatamente. L’empolese è da domenica in carcere a Civitavecchia: 48 ore prima era stato bloccato a Santo Domingo dalla polizia locale sotto il coordinamento dell’Interpol, dopo essere stato localizzato dalla Gdf. Per lui l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Raul Conforti era diventato un latitante internazionale dopo esserse riuscito a sfuggire all’operazione «White Sugar» del Nucleo Polizia Tributaria Torino, il 27 gennaio di quest’anno, rifugiandosi a Santo Domingo. L’operazione si concluse con 20 persone arrestate per traffico internazionale di cocaina dal Sud America. Dopo mesi di indagini Conforti era stato colpito da un provvedimento di custodia cautelare in carcere in relazione all’importazione di numerose partite di cocaina purissima, per un totale di oltre 32 chilogrammi. I Finanzieri torinesi avevano cominciato a indagare su di lui dal 2011, e già all’epoca Conforti era noto negli ambienti del traffico internazionale di stupefacenti per la sua abilità. 

USURA – Nel seguire le tracce del «chimico» sull’isola dominicana, i Finanzieri si sono imbattuti poi in Domenico Magnoli, 63 anni, genovese, arrestato nel 2006 insieme ad altre 6 persone per usura, a seguito della denuncia di una coraggiosa imprenditrice del capoluogo ligure: la donna aveva ricevuto in prestito 19 mila euro, che in meno di due anni erano lievitati a circa 2 milioni di euro da restituire alla banda di usurai. Magnoli, riconosciuto colpevole, era stato condannato in primo grado a 5 anni di reclusione, ma immediatamente aveva fatto perdere le proprie tracce raggiungendo i Caraibi, dove si era trasferito stabilmente per evitare di espiare la pena. Nel frattempo, le Fiamme Gialle gli hanno sequestrato una parte della lussuosa villa a tre piani nei dintorni di Busalla (Ge), di cui era comproprietario con la moglie. Nel mese di aprile 2013, dopo il processo di appello, divenuta definitiva la sentenza di condanna a 4 anni e 6 mesi, la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Genova ha emesso l’ordine di esecuzione della carcerazione dell’uomo, per l’espiazione del residuo della pena, pari a 4 anni e 1 mese di reclusione.

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