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Maria Elena Boschi il giorno del giuramento al Quirinale

Regione Toscana: Maria Elena Boschi sfiderà Rossi nelle primarie d’autunno per la presidenza

Maria Elena Boschi il giorno del giuramento al Quirinale
Maria Elena Boschi il giorno del giuramento al Quirinale

FIRENZE –  Maria Elena Boschi, sorriso splendente e di rosso vestita alcune settimane fa, all’ennesima inaugurazione del Teatro del Maggio, sfiderà Enrico Rossi nelle primarie d’autunno per la presidenza della Regione Toscana. Appena sussurrata nelle stanze del Pd regionale toscano, la notizia che il ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento possa correre per diventare governatore sta provocando qualche fibrillazione a Palazzo Sacrati Strozzi, quartier generale di Rossi. Che una sera del gennaio scorso aveva ricevuto da Renzi una mezza assicurazione sulla ricandidatura  alle regionali del 2015, addirittura senza primarie. Ma quelli erano i giorni degli #hashtag rassicuranti: tipo Enrico stai sereno indirizzato a Letta. Quindi poteva starci anche un confortante stai sicuro anche per un altro Enrico: in questo caso Rossi.

GOVERNO – Ma a distanza di mesi, con Renzi  a Palazzo Chigi a fare e disfare, le cose sarebbero cambiate. Al punto che potrebbe essere data un’aggiustatina, in prospettiva, alla squadra di governo: con la richiesta, alla fidata Boschi, di occuparsi della Toscana.  Così come venne proposto, un paio di mesi fa, all’altra renziana di ferro, Simona Bonafè, di lasciare Roma per andare con successo in Europa. La Boschi accetterà di perdere i riflettori che la illuminano quotidianamente sui banche del governo, a Montecitorio e a Palazzo Madama, per guidare la sua Regione? La strada delle riforme costituzionali è in salita. Può darsi che il premier intenda affiancare il suo ministro per poi offrire un’altra prospettiva.  Intanto, da quel che trapela dai palazzi fiorentini, pare che Dario Parrini, segretario regionale di renziana osservanza,  stia già pensando a primarie autunnali. Quando? Fra ottobre e novembre, considerato che la legislatura regionale finirà in febbraio e fra marzo e aprile si voterà.

Enrico Rossi, governatore della Toscana
Enrico Rossi, governatore della Toscana

GIUNTA – Perché la svolta? A parte necessità romane, anche di strategia di governo, è assodato il fatto che Renzi vuole far occupare dai suoi tutte le posizioni di potere. Ed è vero che la designata a prendere eventualmente il posto di Rossi sarebbe stata Stefania Saccardi, ora vicepresidente della giunta, ma è si dice che in Regione non si sarebbe espressa, almeno finora, come sapeva fare quand’era vicesindaco in Palazzo Vecchio. In effetti, da quando ha sostituito Stella Targetti sulla seconda poltrojna della Regione, la Saccardi non ha brillato. Così come si sono notati molto poco gli altri due assessori arrivati con il rimpasto: Sara Nocentini, sostituta di Cristina Scaletti, è diventata mamma e si è occupata poco di commercio e turismo. Quanto all’assessore all’istruzione, Emmanuele Bobbio (lontano nipote del filosofo Norberto), ha fatto una cosa  importante, cioè  l’allungamento delle vacanze estive delle scuole fino a metà settembre, fra l’esultanza dei balneari e degli operatori turistici, ma in Consiglio regionale lo bollano con una battuta: “Non pervenuto, come succedeva una volta con le temperature di Tirana…”.

PROBLEMI – C’è dell’altro: Rossi non riesce a risolvere i seri problemi della sanità e dell’assistenza in Toscana (non lo aiutano né la Saccardi, né tantomeno l’assessore Luigi Marroni che si presenta con i mal di pancia davanti alla commissione consiliare alla quale non dà qusi mai risposte), ma soprattutto è lasciato solo da Renzi di fronte alle grandi sfide nazionali:  la battaglia per smantellare la Concordia a Piombino invece che a Genova e la costruzione della holding aeroportuale fra Firenze e Pisa, avversata non solo dal sindaco pisano, Marco Filippeschi, ma anche da una consistente fetta del partito, senza che i renziani gli diano appoggio incondizionato.

Morale? Si parla con insistenza di queste primarie d’autunno. Fra i renziani si dice che Maria Elena Boschi, grazie all’immgine che si è costruita in questi mesi a Roma, e alle interviste non solo su temi politico-istituzionali, sarebbe in grado di battere Rossi. Che ha sempre detto di accettare senza problemi le primarie, ma probabilmente pensando a sfidanti diversi, locali. O comunque non ingigantiti dai fasci di luce dei riflettori romani.

 

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Sandro Bennucci

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