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«Orfeo ed Euridice»

Firenze: convince il pubblico «Orfeo ed Euridice» diretto da Sardelli

«Orfeo ed Euridice»
Il Trionfo di Amore nel finale di «Orfeo ed Euridice» in scena alla Pergola

FIRENZE – Al Teatro della Pergola ha debuttato con successo «Orfeo ed Euridice» di Gluck, ultima opera in cartellone al 77° Maggio musicale Fiorentino.

Era un bel po’ di tempo che l’opera non veniva allestita in forma scenica a Firenze: l’ultima esecuzione (peraltro bellissima), diretta da Riccardo Muti al Comunale nel 2007, era in forma di concerto e sono passati ben trentotto anni dall’allestimento con la regia di Luca Ronconi e le scene e i costumi di Pier Luigi Pizzi, direttore sempre Riccardo Muti. Un’edizione entrata nel mito, tanto che costituisce il cuore della mostra «Che puro ciel! Che chiaro sol! Gluck e l”Orfeo ed Euridice a Firenze» in corso alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.

Federico Maria Sardelli ha avuto l’intelligenza di dare alla sua lettura un’impostazione radicalmente diversa da quella lirica e composta dell’immediato predecessore; del resto, non gli fa certo difetto la personalità, sorretta in quest’ambito da competenze filologiche innegabili. Il suo «Orfeo ed Euridice» scorre via in velocità e il cast gli risponde molto bene. Che ci fosse feeling tra Sardelli e gli orchestrali del Maggio s’era già sentito in occasione del «Farnace» di Vivaldi proposto un anno fa; stasera si merita una menzione speciale il coro, nel quale si percepiva un buon lavoro preparatorio che l’ha portato al perfetto accordo con la direzione.

Il coro si è fatto apprezzare fin dalla scena iniziale, resa alquanto suggestiva dal regista Denis Krief, che ha curato anche le scene, i costumi e le luci: bella l’idea del cimitero proiettato su un velo in primo piano, dietro cui avanzano, in un’atmosfera nebulosa che evoca già l’aldilà, i partecipanti al rito funebre di Euridice (pastori e Ninfe nel libretto di Ranieri de’ Calzabigi, ma qui eleganti signori e signore nerovestiti in stile anni Trenta). La stessa proiezione torna nel momento in cui Orfeo, voltatosi a guardare la consorte prima di essere «fuor degli antri di Stige», la perde di nuovo (intonando la celeberrima aria «Che farò senza Eurudice?»), mentre per il viaggio di andata agli inferi viene proiettato un paesaggio metropolitano con un lungo tunnel che richiama quello in cui è morta Lady Diana.

Nel complesso, un allestimento «metafisico», con la scena ridotta all’essenziale e fortemente prospettica, perché, spiega il regista Krief, «la prospettiva fu una delle grandi rivoluzioni dell’arte rinascimentale» e Orfeo, nella sua visione, è «il simbolo del più elevato studio che l’uomo fa di se stesso e della sua centralità, grande e modernissimo lascito del Rinascimento […] Per me Orfeo è profondamente legato a quell’Umanesimo che Le Goff vede come passaggio di un Medio Evo allungato fino alla Rivoluzione Francese. Un momento di spaccatura che decreta la fine dell’aristocrazia e dà luogo al mondo moderno».

Che si sia o meno d’accordo, l’effetto non è sgradevole e soprattutto non intralcia, come a volte purtroppo capita,  l’esecuzione musicale. Ultimamente, nell’opera, si tende a mettere un po’ troppo in primo piano la figura del regista, tant’è che è invalso l’uso di farlo salire sul palco per ultimo, alle prime; in realtà toccherebbe al direttore, perché è lui che “firma” davvero un allestimento, quando il teatro è musicale e non di prosa. Che stasera si trattasse di uno spettacolo firmato Sardelli, non c’era dubbio e il pubblico anche stavolta lo ha accolto con entusiasmo, in quello stesso teatro in cui l’opera di Gluck riscosse un successo strepitoso nel 1889.

Buone le voci soliste Anna Bonitatibus (Orfeo), Hélène Guilmette (Euridice) e Silvia Frigato (Amore); ricca di colori l’orchestra. Del coro si è già detto. Uno spettacolo che val la pena di vedere e ascoltare.

Repliche martedì 10 giugno (ore 20.30), sabato 14 giugno (ore 15.30), domenica 15 giugno, ore 20.30.

«Orfeo ed Euridice». Azione teatrale per musica in tre atti. Musica di Christoph Willibald Gluck. Libretto di Ranieri de’ Calzabigi. Nuovo allestimento. Cantato in italiano; sovratitoli in inglese e italiano.

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino

Direttore: Federico Maria Sardelli – Maestro del coro: Lorenzo Fratini

Orfeo: Anna Bonitatibus – Euridice: Hélène Guilmette – Amore: Silvia Frigato

Clavicembalo: Giulia Nuti – Arpa barocca: Ann Fierens

Regia, scene, costumi, luci: Denis Krief

Coreografia: Cristina Rizzo, eseguita da Mag.Da – Elaborazione video: Nicola Calocero – Assistente regista: Pia Di Bitonto – Assistente scenografia e costumi: Angela Vasta

Teatro della Pergola (via della Pergola 18, Firenze)

Biglietti acquistabili anche sul sito del Teatro dell’Opera.

In occasione delle recite di «Orfeo ed Euridice» di Gluck è possibile effettuare la visita guidata gratuita al Museo del Teatro della Pergola; sono ancora in programma visite per il 10 e il 15 giugno alle ore 19 e per il 14 giugno alle ore 14. Gli interessati possono prenotarsi chiamando lo 055 2264312 o inviando una mail a museo@teatrodellapergola.com

 

Maggio Musicale, opera lirica, Teatro della Pergola

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