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Canone Rai addio: nascerà un’imposta calcolata sul reddito e sulle ore passate davanti alla tv

Sede RAI
Sede RAI

In attesa del decreto di novembre, che dovrebbe finalmente porre fine al tormentone sul canone RAI, si registrano già le prime (attendibili) indiscrezioni sul destino di uno dei balzelli più invisi agli italiani.

LOTTERIA – Si potrebbe eliminare il controverso bollettino, sostituendolo con… un biglietto della Lotteria Italia. I telespettatori italiani finanzieranno la televisione di Stato anche acquistando i biglietti della storica Lotteria, che un tempo era di Capodanno.

IMPOSTA SUL CONSUMO – Ma non solo. A integrare le entrate provenienti dalla Lotteria è possibile che subentri un’imposta di consumo per alcune tipologie di acquisti (probabilmente si tratterà di prodotti di fascia alta), legata alla capacità di spesa delle famiglie.

EUROPA – L’Europa aveva decretato l’illegittimità del canone RAI, attraverso una sentenza emessa lo scorso dicembre dalla Corte Europea per i Diritti Umani. Dando ragione a un cittadino leccese che, decidendo di non fermarsi davanti alle bocciature dei tribunali italiani, ha ottenuto il 30 dicembre 2013 la storica sentenza in cui veniva fatto notare che lo Stato italiano, obbligando i cittadini a pagare un canone di abbonamento, pena l’oscuramento degli apparecchi televisivi, di fatto avrebbe violato la libertà di informazione di ogni libero cittadino.

FIRME – Il popolo del web aveva quindi lanciato una raccolta firme da indirizzare al Presidente della Commissione di Vigilanza RAI, Roberto Fico. A lui è chiesto un impegno concreto per abolire l’odiato balzello già eliminato in 16 paesi e mantenuto solo in cinque nazioni dove però le televisioni pubbliche che ricevono i soldi del canone non trasmettono pubblicità commerciali.

Si prevedono a questo punto due diverse ipotesi: la prima è quella di un canone da pagare in base al consumo. Cioè le ore passate davanti alla tv. Con la proposta in questione il nuovo canone non si sarà una gabella legata alla casa come in Francia o in Germania, ma sarà invece un’imposta ad importo variabile legata ad un nuovo indicatore che fotograferà i consumi, cioè la capacita di spesa delle persone (tipo calcolo Isee). E che verosimilmente graverà maggiormente sugli acquisti di alta fascia. L’importo massimo dovrebbe oscillare intorno ai 60 euro, il minimo intorno ai 35 euro. Due miliardi di euro verranno acquisiti, come detto, grazie anche ai Giochi, ad esempio i biglietti della Lotteria Italia.

Riteniamo che l’eliminazione del bollettino scadente a gennaio, insieme a bollo per l’automobile e ad altri dello stesso tipo, sia senz’altro opportuna ed equa, oltre che rispettosa della pronuncia della Corte Europea. Non sembra invece molto azzeccata la sua sostituzione con un’altra imposta, un nuovo balzello invisibile che graverebbe, sia pure proporzionalmente, su quei consumi che si sta cercando disperatamente di rilanciare per favorire la crescita. Sembra proprio che, anche in questo Governo, una mano non sappia cosa fa l’altra.

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