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Toscana: piscine, ecco i nuovi requisiti dopo la proroga fino a maggio 2015

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FIRENZE – Piscine e requisiti igienico sanitari, si cambia ancora. Il consiglio regionale della Toscana discute di modificare la legge attualmente in vigore per le piscine ad uso natatorio. Troppo complessi i requisiti indicati nella legge, datata 2006: difficoltoso adeguarsi. Tanto che, proroga su proroga, si è arrivati alla data del 20 marzo 2015.

Le difficoltà maggiori nell’adeguarsi sono state riscontrate fra gli agriturismi: piscine private ad uso collettivo. Mettersi in regola è molto costoso. «Sono emerse serie difficoltà per quanto concerne gli aspetti legati al riciclo, al rinnovo e al reintegro delle acque di balneazione», si legge nella proposta di modifica alla legge regionale. E non è tutto. «Dopo aver valutato con attenzione gli aspetti strutturali e la realistica sostenibilità economica, abbiamo cercato di alleggerire vincoli e difficoltà, anche in relazione al processo di revisione in corso della normativa tecnica sulle piscine, – ha spiegato il presidente della commissione sanità e politiche sociali Marco Remaschi (Pd) –intervenendo con alcune mirate correzioni per quelle private ad uso pubblico riguardanti strutture ricettive con meno di quindici posti letto, per introdurre procedure e adempimenti agevolati, soprattutto nell’ambito delle attività riconducibili all’autocontrollo, nel rispetto dell’igiene delle piscine e della sicurezza per la salute degli utenti».

MODIFICHE Ecco gli argomenti presi in esame. In particolare, le modifiche alle disposizioni esistenti andranno a riguardare la previsione di legittimità di banchine perimetrali alla vasca di balneazione in manto erboso, l’inserimento nelle procedure dell’autocontrollo della verifica almeno semestrale di conformità dei parametri delle acque di approvvigionamento non provenienti da pubblico acquedotto. Ancora: l’assoggettamento delle procedure di riciclo, rinnovo e reintegro delle acque alle disposizioni tecniche della normativa o, in alternativa, all’attività di autocontrollo. L’introduzione della cassetta portatile di pronto soccorso e il sistema di chiamate di emergenza in uno spazio dedicato; la possibilità di utilizzare siepi vegetative o adeguati sistemi di allarme certificati, per evitare l’accesso alle aree di balneazione delle persone non autorizzate.

 

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