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Il Meyer di Firenze dove è ricoverata la piccola albanese

Meningite: in Toscana preoccupazione per tre casi. Il professor Passaleva: «Niente panico, ma attenzione agli starnuti»

Il piccolo è stato trasferito in elicottero da Livorno al Meyer di Firenze
L’ospedale Meyer di Firenze

FIRENZE – «Non bisogna lasciarsi prendere dal panico per l’allarme meningite, ma occorre molta attenzione all’igiene in alcuni luoghi particolari: come asili, scuole e anche discoteche e cinema. Ossia dove si può stare a stretto contatto con altre per diverse ore. In treno o in autobus direi che i rischi sono minimi».

Il professor Angelo Passaleva, politico ed ex presidente del Consiglio regionale della Toscana, ma soprattutto allergologo e immunologo di lunghissima esperienza, interviene sull’allarme che sta preoccupando l’Italia e anche la Toscana: dov’è morto un ragazzo di 13 anni, Giovanni Locci, di Cerreto Guidi, e dove sono ricoverati un bambino di 4 anni, di Sesto Fiorentino, al Meyer, e un ragazzo di 18 all’ospedale di Cisanello, a Pisa. In quet’ultimo caso è scattata la profilassi per tutti coloro che frequentarono la discoteca Yab nella notte fra il 31 gennaio e l’1 febbraio. Allora corsa al vaccino? No, gli unici ai quali può essere consigliato sono i bambini con meno di un anno di vita. La Regione Toscana lo garantisce gratis attraverso le Asl.

Il professor Angelo Passaleva
Il professor Angelo Passaleva

«Potrebbe sembrare banale – afferma il professor Passaleva – ma la cosa più importante è stare attenti a non lasciarsi investire dagli starnuti o  dalle secrezioni nasali. Una volta si chiamava volgarmente moccolo al naso: ecco è proprio quello che potrebbe trasmettere il batterio che provoca la meningite. Non a caso sorge, in genere, nei periodi dell’influenza e dei raffreddori, ossia a fine inverno o a inizio primavera».

Come si manifesta la malattia? Passaleva: «Soprattutto con mal di testa e rigidità della nuca. Il medico, se flette la testa del malato la troverà rigida e provocherà dolore, capirà  subito di che cosa si tratta. Il periodo d’incubazione varia da 2 a 10 giorni (in media 3-4) e insorge una sintomatologia caratterizzata, appunto, da febbre elevata, cefalea, vomito, rigidità nucale, agitazione e, poi, torpore o coma. La forma batterica mette a rischio soprattutto i bambini sotto i 4 anni (di solito, in questi casi, l’infezione è provocata dal germe chiamato hemophilus influenzae) e i giovani adulti (colpiti prevalentem,ente da un altro batterio: il meningococco)».

Chi corre maggiori pericoli? Passaleva: «I bambini corrono i rischi più gravi, mentre gli adulti hanno più possibilità di essere curati con un antibiotico di elezione che si chiama rifampicina. Una volta, quando questo medicinale non c’era, la meningite poteva lasciare complicazioni serie: cecità, sordità, disturbi motori, epilessie. Oggi, se si interviene rapidamente, la cura si rivela quasi sempre efficace».

E allora, come dice il professor Passaleva, se la malattia è curata tempestivamente può avere un decorso favorevole. A volte, è vero, può insorgere in maniera più grave ed avere le caratteristiche della sepsi, cioè di una compromissione generalizzata. Ma l’idonea terapia di antibiotici è in grado di determinare la scomparsa del germe in 24 ore. Bisogna anche dire che il meningococco sopravvive poco nell’ambiente. E quindi vere e proprie epidemie sono alquanto rare come è raro il pericolo di contagio. I ceppi di meningococco in grado di causare la malattia sono diversi, i più comuni il B ed in misura minore il C. Esistono vaccini in grado di proteggere da questi e altri ceppi di meningococco (A, Y e W135). E allora? Non si va più a scuola o al cinema? Passaleva scuote la testa: «E’ sempre non consigliabile lasciarsi prendere dal panico. Deve invece sottoporsi alla profilassi chi scopre di avere un familiare o un compagno di scuola o di lavoro colpito dalla meningite. Serve attenzione, non allarme ingiustificato. E soprattutto, lo ripeto, questo è il momento di rispettare le più elementari ma rigorose regole igieniche».

Chi si deve vaccinare? E dove? La Regione Toscana, come accennato,  ha inserito il vaccino contro il batterio B tra quelli consigliati ai bambini giunti al primo anno di vita. Un vaccino garantito gratuitamente. Nella Asl 0, quella di Firenze, viene effettuato in 7 distretti sanitari: in piazza Dallapiccola e in via Canova a Firenze, a Scandicci, Campi Bisenzio, Grassina, Figline e Borgo San Lorenzo.

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Ernesto Giusti


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