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Expo 2015: antagonisti e black bloc promettono un nuovo g8 il 1 maggio a Milano

paditaIl Commissario per Expo 2015, Giuseppe Sala, ha rassicurato gli italiani: il 1 maggio, grazie al lavoro di 9.000 operai al giorno, i padiglioni della manifestazione saranno a posto. E quindi l’Italia eviterà la figuraccia planetaria. Ma c’è un altro pericolo alle porte in occasione dell’inaugurazione, alla quale parteciperà anche Papa Francesco: il rischio della guerriglia antagonista. Con tanto di partecipazione dei black-bloc.

BLACK BLOC – Si moltiplicano infatti sul web le minacce degli antagonisti: gli esponenti italiani ed europei  da mesi si stanno preparando alla giornata del 1 maggio e promettono che l’inaugurazione sarà un nuovo G8. L’intenzione di centri sociali, black bloc e movimenti della sinistra radicale italiana ed europea è quella di alzare la tensione il più possibile, fino ad arrivare allo scontro con le forze dell’ordine.

RIUNIONI – Si sono susseguite a ritmo incessante le riunioni, clandestine e non, a Roma e Milano, così come in altre capitali europee.  Sui siti d’area le proteste contro l’Expo illustrano le motivazioni ideologiche e i cortei in programma. La contestazione più dura si prepara all’interno dei centri sociali e delle università.

SCONTRI – Per l’occasione, inoltre, spunta il fantasma dei black bloc, il gruppo più duro di contestatori autore di numerose violenze e scontri con le forze dell’ordine durante le manifestazioni di piazza. ll caos, infatti, è nel loro dna e l’occasione offerta dall’Esposizione universale non ha eguali: una vetrina mediatica mondiale. In Italia, e a Milano in particolare, arriveranno antagonisti da tutta Europa: Francia, Gran Bretagna, Austria e Germania, lo zoccolo più duro dei movimenti di contestazione. Nel nostro Paese troveranno pronti ad accoglierli e ad allearsi con loro i centri sociali e le realtà studentesche a fare da sponda.

CORTEO – E si organizzano per un anticipo succulento: il 30 aprile a Milano è previsto il corteo studentesco europeo,  primo banco di prova per  le forze dell’ordine. «Per noi la data del 30 aprile è una data fondamentale – si legge sul portale No Expo – che si inserirà nei 3 giorni di mobilitazione No Expo dove tutti gli studenti e le studentesse, i collettivi e le realtà politiche nazionali ed internazionali porteranno le proprie esperienze di lotta rivendicando la possibilità di un mondo diverso e di una vita degna di essere vissuta». Il giorno dopo, 1 maggio, durante l’inaugurazione ufficiale dell’Esposizione, è prevista la seconda manifestazione di protesta. Potrebbero essere 24 ore di caos.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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