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Montella, Pradè e Alonso ci credono: «Sì, vogliamo chiudere al quarto posto!»

Fiorentina-Parma, l'esultanza di Gilardino dopo il gol (foto Giacomo Morini)

FIRENZE – Nel giorno dei vecchi bomber – Toni capocannoniere scavalca Tevez – a Palermo sorride Alberto Gilardino e la Fiorentina guadagna l’Europa matematicamente. Toni, grande doppio ex di Fiorentina e Palermo, fa 21 e agguanta la vetta della classifica marcatori. Gila sfodera un gol e un assist contro i rosanero. Al Barbera finisce con cinque reti e la sesta ingiustamente annullata a Gonzalo Rodríguez. Nel dopo gara, l’attaccante in prestito dal Guangzhou ribadisce il suo amore per la maglia gigliata. E di questi tempi, con nessun giocatore viola che finisce la stagione in doppia cifra, una punta che segna è merce preziosa: «Con questa maglia sto bene, l’ho già detto, manca soltanto una settimana poi parlerò con la società. Vedremo».

MONTELLA A chi gli chiede di Di Francesco, indicato da molti come suo sostituto naturale, Montella risponde: «Eusebio ha dimostrato di avere delle idee, di essere un grande allenatore, siamo amici. Ma oggi è stata fatta una grande partita, scarsa o poca continuità rispetto al passato, siamo stanchi ma la squadra ha avuto un sussulto in più del Palermo. Purtroppo o per fortuna il nostro campionato è ancora aperto, c’è ancora un punticino da strappare al Napoli e il vantaggio da difendere sulla Sampdoria. Rammarico per la Champions? Ogni squadra ha il suo percorso, i punti che si hanno sono quelli meritati. Abbiamo fatto il massimo, senza snobbare nessuna competizione. Talvolta c’è stata un pizzico di sfortuna, come contro il Verona. Non facciamo il giochino di vedere dove abbiamo perso punti, sarebbe autolesionistico». Poi le parole sul suo futuro: «I contratti esistono e i programmi pure, serve grande rispetto. Bisogna capire se siamo arrivati prima del previsto all’obiettivo che ci eravamo prefissati, vediamo se ci sono le basi e l’entusiasmo, da parte di tutti, per proseguire insieme. Nel contratto c’è anche la postilla non scritta che vi ho raccontato adesso, quando ci siamo stretti la mano al momento della firma. Posso anche allenare una squadra meno blasonata della Fiorentina, a patto che possa crescere. È una questione di ambizioni in relazione alle possibilità. Non è vero che la Fiorentina mi sta stretta, sono orgoglioso di allenare questa squadra. Gomez? È importante per la sua storia, gli infortuni lo hanno limitato. Per come gioca lui ha bisogno di stare bene e non lo è mai stato. Ovvio che ci aspettavamo di più da lui, ma il suo acquisto era stato pensato per averlo insieme a Rossi, che invece non c’è mai stato».

PRADÈ «La licenza Uefa non la guardiamo, manca ancora un piccolo tassello che è la partita contro il Chievo. Poi c’è anche l’apertura per il quarto posto. Mi piace ricordare il dato della nona vittoria esterna: dopo la Juventus che ne ha fatte dieci ci siamo noi. Per vincere tutte queste partire fuori vuole dire che siamo una squadra che ha tecnica e oltre alla tecnica ci vuole la corsa. Il nostro staff è in gamba. Ilicic ha fatto un gol pazzesco, ce lo siamo sempre detti: quando troverà la continuità diventerà un top player. Aspettiamo un’altra settimana per dire quale sarà il futuro. Manca poco, perciò vediamo cosa sarà possibile fare con l’allenatore. Per quanto mi riguarda, il mio discorso è normale e continuativo, i dirigenti non sono la situazione principale della società. E la nostra è una delle migliori proprietà d’Europa. Se la Fiorentina arriverà quinta a fine anno, sarà un traguardo importantissimo, se sommato alle due semifinali. Stagione fortemente positiva, se dovessimo arrivare quinti. Sui giovani del Palermo? Venderanno il loro pezzo principale che è Dybala, ma hanno tanti giovani interessanti ed un allenatore, Iachini, con il cuore viola».

ALONSO «Non è ancora finita ma fino ad oggi abbiamo fatto una grande stagione. Speriamo di agguantare il Napoli e arrivare quarti. Sono molto contento per a mia rete, abbiamo meritato la vittoria. E contento anche per Ilicic, ci sta aiutando molto in queste ultime partite. La voglia di vincere non ci è mancata, abbiamo spinto fino alla fine. Possiamo arrivare quarti, sarebbe meritato per la stagione che abbiamo fatto. Capisco il dispiacere della città, dopo aver eliminato squadre importanti come Roma e Tottenham, però dobbiamo ancora migliorare e fare qualcosa di meglio l’anno prossimo».

 

Fiorentina, interviste, Montella, Palermo

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