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Piombino: Aferpi (ex Lucchini), dopo quattro mesi si dimette il direttore generale Adriano Zambon. Proteste sindacali

Lo stabilimento Aferpi (ex Lucchini)
Lo stabilimento Aferpi (ex Lucchini)

PIOMBINO – Tegola per la fase di rilancio dello stabilimento Aferpi, ex Lucchini. Il direttore generale, Adriano Zambon, ha presentato le proprie dimissioni. Notizia che l’azienda non commenta, non conferma ma neanche smentisce. I rapporti tra Zambon e l’amministratore delegato Farid Tidjani a quanto pare sono giunti a un punto di rottura, anche se Zambon da tempo avrebbe manifestato l’intenzione di rinunciare. E ora, a soli quattro mesi dall’incarico, ha già consegnato la propria lettera di dimissioni nelle mani del presidente di Cevital Issad Rebrab, che nei prossimi giorni arriverà a Piombino per incontrare i due manager.

REBRAB – Vorrà il presidente Rebrab sconfessare il suo braccio destro Farid Tidjani, nonostante varie pressioni, anche in ambito governativo, siano arrivate al patron algerino per tentare di ricucire il rapporto con Zambon? Come noto l’arrivo di quest’ultimo in Aferpi era stato salutato a Roma come garanzia di una guida esperta e sicura nel progetto teso a riportare la produzione di acciaio a Piombino.

BONIFICHE E FORNO ELETTRICO – L’amministratore delegato ha rassicurato istituzioni e sindacati ricordando di aver già riassunto 1.080 lavoratori in Aferpi, e annunciando che qualsiasi sia la decisione finale di Rebrab, nulla cambierà nei tempi e nei modi finalizzati a dar corpo ai progetti del gruppo algerino legati alle bonifiche e all’acquisto del forno elettrico, i temi su cui si è arrivati allo scontro con Zambon.

SINDACATI – Reagiscono i sindacati, chiedendo chiarezza in tempi rapidi. «I problemi tra dirigenti – dicono – non possono mettere in crisi un piano industriale ambizioso su cui sono stati presi impegni precisi. L’azienda metta a punto le proprie strutture in modo adeguato, ma senza mettere a repentaglio i progetti annunciati». Nessun commento del Governatore Enrico Rossi, in questo momento troppo impegnato nel cercare appartamenti da dare ai profughi.

OPERAI AZIENDE IN CRISI – Intanto gli operai ex Lucchini appartenenti al ‘Gruppo di minoranza sindacale’ e altri lavoratori di aziende in crisi del territorio piombinese hanno inviato una lettera aperta a Governo, Regione e Comune di Piombino (Livorno) per chiedere sostegno e un piano straordinario di aiuti ai cassaintegrati e ai lavoratori in difficoltà della zona. Per dare forza alle richieste, il gruppo si riunirà in un presidio no stop, definito dagli stessi organizzatori ‘Camping cig’, che partirà lunedì 14 alle 18 e andrà avanti fino alla mezzanotte del venerdì 18 settembre alla rotatoria di fronte allo stabilimento Sol di Piombino.

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