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L'ingresso della Fratellanza Militare in piazza Santa maria Novella

Firenze, piazza Santa Maria Novella: volontario della Fratellanza Militare aggredito da un americano ubriaco

L'ingresso della Fratellanza Militare in piazza Santa maria Novella
L’ingresso della Fratellanza Militare in piazza Santa maria Novella

FIRENZE – Se l’è cavata – si fa per dire – con un leggero trauma cranico ed un occhio gonfio per il pugno ricevuto. Questo il referto dell’aggressione subita nella notte tra ieri 22 ottobre e stamani 23 da un volontario della Fratellanza Militare, 41 anni, che era in servizio presso la sede di piazza Santa Maria Novella a Firenze.

Tutto è successo intorno alle 23 (neppure notte fonda) quando un giovane americano di 22 anni, visibilmente ubriaco, si è avvicinato all’ingresso della Fratellanza bloccato da una sbarra, tentando di danneggiarla. Quando il volontario di servizio – un cittadino del Marocco che vive a Firenze da 25 anni – si è avvicinato per fermarlo, è stato colpito con un vero e proprio «gancio» al volto.

Tutto è successo poco dopo che l’americano era entrato nella sede della Fratellanza chiedendo un informazione dove poter raggiungere alcuni amici in una discoteca. Forse le risposte avute non erano state soddisfacenti per lui, tanto che avviandosi verso l’uscita si era avventato contro la sbarra.

Un collega del volontario ferito ha prontamente avvisato il 118, che a sua volta ha allertato il 113. Una volante della Polizia ha intercettato l’aggressore poco distante e lo ha bloccato. Il ferito è stato portato all’ospedale di Santa Maria Nuova, dove, dopo le prime cure, è stato dimesso nella nottata ed è potuto tornare a casa.

Il presidente della Fratellanza Militare di Firenze, Filippo Allegri, anche stamani si è messo in contatto con il volontario per assicurarsi delle sue condizioni di salute.  Allegri si è detto «sdegnato e amareggiato» per l’accaduto. «Continuano ad esserci evidenti problemi di degrado – ha affermato -, che ci sono lo sa tutta Firenze, basti pensare che un episodio simile ci è capitato anche un anno e mezzo fa». «Noi continueremo a tenere le nostre sedi aperte perché è giusto che sia così, ma è impossibile che non si riesca a prevenire questi episodi».

118, aggressione, fratellanza militare, Polizia


Sandro Addario

Giornalista

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