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Terrorismo, Alfano: in Italia non ci sono segnali di attacchi imminenti. Ma la guardia è altissima

Angelino Alfano
Angelino Alfano

ROMA – Da qualche tempo i principali responsabili di importanti governi europei (Germania, Inghilterra, Francia) si cimentano in dichiarazioni azzardate in merito ai pericoli del terrorismo di matrice islamica, preannunciando prossimi attentati nei Paesi Ue. Da ultimo lo ha fatto il premier francese Manuel Valls («ci saranno altri grandi attentati») che ha voluto così lanciare un inquietante avvertimento.

ALFANO – Ma allora dobbiamo proprio crederci, qualcosa di terribile accadrà anche in Italia? Risponde il diretto responsabile, il ministro dell’Interno Angiolino Alfano: «Abbiamo analisi che non lasciano prevedere un clima sereno per gli anni a venire. Ma l`Italia è stato finora un paese sicuro perché abbiamo fatto un lavoro di prevenzione continuo giorno e notte».«Noi – ha aggiunto Alfano – abbiamo informazioni che ci dicono che il rischio è altissimo e analisi che ci dicono che dalla guerra in Siria e dalla instabilità in Libia continuano a provenire pericoli per tutta l`Europa». Tuttavia, per quanto riguarda il nostro Paese, «non abbiamo notizie di un allarme concreto e specifico, perché altrimenti interverremmo specificamente. La forza dell`Italia è che fin qui è stato un paese sicuro». «Ho sempre detto – ha specificato il responsabile del Viminale- che bisogna guardare in faccia la verità e dire la verità. Purtroppo la lunga cronologia del terrore ci spiega che negli ultimi 15 anni non è stato risparmiato nessun continente e i luoghi colpiti non sono uguali tra di loro. Non c`è un obiettivo fisso da controllare o una tipologia di obiettivo. Siamo chiamati ad un controllo enorme e nel 2015 abbiamo controllato 86 mila persona e decine di migliala di veicoli».

CONTROLLI – Il rafforzamento dei controlli sta riguardano tutto e tutti. Anche il Festival di Sanremo, appena conclusosi, è stato all`insegna di serrate misure di sicurezza. La strage al Bataclan faceva temere un effetto emulazione, tanto da aver indotto gli organizzatori ad adottare le stesse misure previste per l`accesso agli stadi: l`accesso allo stadio Ariston è stato consentito solo a chi era in possesso di un biglietto nominale. Ma lo sforzo più grande sta riguardando la Capitale. Duemila uomini in campo solo a Roma, stazioni della metro presidiate dall`esercito e controlli pressoché ovunque. Le porte sante chiudono il 20 novembre. Ma il clima di insicurezza diffuso quello sarà  difficile che passi.

Italia, pericoli, terrorismo


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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