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Massa Carrara: recuperati sulle Apuane i corpi dei due cavatori. Lutto e sciopero generale in tutta la provincia (video)

I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte, fra giovedì 14 e venerdì 15 aprile per recuperare i corpi dei due cavatori
I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte, fra giovedì 14 e venerdì 15 aprile per recuperare i corpi dei due cavatori

CARRARA – I Vigili del Fuoco hanno individuato e recuperato questa mattina, 15 aprile, verso le 6.30 il corpo di uno dei due operai morti in seguito alla frana nella cava di Colonnata. Qualche ora dopo, intorno alle 8,30, è stato recuperato anche il secondo corpo. I morti sono Federico Benedetti, 46 anni, detto Puffetto, e Roberto Ricci Antonioli, 55 anni. Erano due padri di famiglia, due bravi lavoratori. Un terzo cavatore, Giuseppe Alberti, 48 anni, è invece rimasto sospeso nel vuoto, privo di conoscenza, fino all’intervento dei soccorritori, che lo hanno salvato con l’elisoccorso Pegaso e portato in ospedale. È ricoverato in rianimazione. Dovrebbe poter guaire in un mese.  E non manca un’altra persona ricoverata: il direttore di cava, il geologo, Carlo Musetti, 62 anni, è stato colpito da infarto dopo la tragedia. E’ grave in ospedale. I vigili del fuoco e le squadre di soccorso hanno lavorato tutta la notte per recuperare i corpi, davanti ai colleghi dei cavatori, disperati per la nuova tragedia che ha colpito chi lavora nelle cave di marmo. In tutta la provincia di Massa Carrara è lutto. I sindacati hanno proclamato lo sciopero generale per l’intera giornata.

TRAGEDIA – Nonostante le leggi e le nuove regole contro gli infortuni sul lavoro, il bilancio di vittime sulle cave apuane è pesante: sono stati nove morti, oltre ai due cavatori precipitati ieri e recuperati stamani, negli ultimi dieci anni alle cave di Carrara. Un ferito ogni due giorni. Si tratta di dati choc diffusi di recente dall’Asl di Massa Carrara, che testimoniano come i rischi nell’attività estrattiva siano ancora elevati. Sono stati 1.258 gli infortuni dal 2005 ad oggi in ambito estrattivo. Considerato che le giornate lavorative sono circa  250 l’anno, il conto è di un infortunio ogni due giorni.

VITTIME – L’ultima tragedia, prima di quella di ieri, 14 aprile 2016, era avvenuta il 24 novembre 2015 quando perse la vita il cavatore Nicola Mazzucchelli, 46 anni, ucciso da una ‘perlina’, una sfera di acciaio schizzata via dalla catena  del filo diamantato durante il taglio di un blocco; il 29 agosto dello stesso anno nelle cave ai Campanili di Colonnata aveva perso la  vita Brunello Maggiani, 46 anni, caduto da una bancata. Il 6 settembre 2014 era stato fatale il primo giorno di lavoro a Lurand Llanaj, 32 anni, autista albanese precipitato con il suo camion a Lorano. Il 2013, per fortuna, è passato indenne, nessun morto anche se i feriti sono stati 81. L’anno prima, l’8 settembre 2012, una scaglia di marmo staccatasi da un blocco aveva ucciso Lucio Cappè, 47 anni, che stava lavorando sulla bancata della cava di Calocara dell’azienda Fb Cave. Ancora una morte bianca il 16 novembre 2011: Enrico Mauceri, 34 anni, padre di due bambine, è rimasto folgorato da una scarica di 15mila volt mentre stava tinteggiando una cabina Enel nella cava Ruggetta.

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Ernesto Giusti


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