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Fiorentina ipnotizzata: dal doppio vantaggio al pareggio col Genoa (3-3). L’arbitro ci mette del suo: rigore ed espulsione di Bernardeschi. Pagelle (Foto)

Sanchez abbraccia Ilicic dopo il primo gol della Fiorentina

FIRENZE – Allucinante! La Fiorentina butta via una vittoria che sembrava scritta e sottoscritta. In vantaggio di due gol all’inizio della ripresa (gol-gioiello di Chiesa, dopo la rete un po’ fortunosa di Ilicic nel primo tempo), i viola si fanno rimontare sul due a due. Poi Kalinic trova il gol del tre a due. Ma nel finale accade l’imponderabile: mischia nell’area viola, Bernardeschi (subentrato a Badelj), tocca il pallone con la mano. L’arbitro lo butta fuori e concede il rigore al Genoa. Ho dei dubbi sia sul rigore che sull’espulsione. Orsato non ha dato il meglio di sé. Simeone, figlio dell’allenatore dell’Atletico Madrid, batte Sportiello. Che non poteva esordire peggio. Prendendo tre gol. Tatarusanu, per il momento può stare tranquillo. La maglia di titolare è ancora sua. Così come tutta la difesa della Fiorentina va sul banco degli imputati. Attenta e precisa nel primo tempo, si è lasciata infilare in maniera fanciullesca nella ripresa. Resta il giudizio: senza Gionzalo, la difesa balla e traballa. E a Sportiello ci vorrà tempo per ambientarsi. Il debutto, a mio modo di vedere, è stato insufficiente. E pensare che nel primo tempo avevamo visto una Fiorentina brillante e volitiva. E un Genoa quasi di burro. La sublimazione a inizio ripresa: il gol di chiesa è stato da esaltazione collettiva. Ma subito dopo, nonostante il sole, sul Franchi è calato il buio. Il Genoa, a siorpresa, ha trovato due gol. Ne ha preso un altro, ma ha saputo pareggiare. Morale? Vincendo la Fiorentina sarebbe tornata a poca distanza dal gruppone di testa. Invece ha buttato via due punti. La speranza? Vincere a Pescara, mercoledì. Ma ora, francamente, è dura pensare alla gran rimonta.

Lo striscione della Fiesole dedicato ai soccorritori d’Abruzzo

SOUSA – Sportiello (maglia numero 57) fra i pali, come annunciato, per via della lombalgia che ha colpito Tatarusanu. In mezzo alla difesa De Maio: giusto, perché Tomovic ha bisogna di rifiatare in panchina, dopo le mille vicissitudini. In campo Ilicic, fuori Bernardeschi. E qui proprio è difficile capire Sousa. A meno che non si voglia mettere in mostra Ilicic per cederlo subito in Premier. Boh! Minuto di raccoglimento per le vittime dell’Abruzzo. Con applaudito striscione in Curva Fiesole: La fatica di e il sudore di ogni soccorritore è la speranza per un futuro migliore. Si comincia con Orsato di Schio, l’arbitro, che si presenta tollerando una tranvata (dall’inglese tramway…) di Laxalt a Chiesa. Fiorentina vicina al gol al 6’: Sanchez colpisce di testa in area. Parara Lamanna. Ma come ha fatto il colombiano a farsi ricrescere i capelli un’altra volta a cesto d’insalata in pochi giorni? Ha semplicemente sciolto le treccine. Viola ancora in pressing. Borja conquista un pallone a metà campo: falciato! Orsato fa proseguire l’azione al Genoa. Ma ha un serio problema di vista? Fischia solo quando i rossoblù la combinano grossa. Però si guarda bene dall’estrarre il cartellino.

Ilicic esulta dopo il suo gol

ILICIC – Improvvisamente Ilicic, che sembrava una specie di pesce fuori d’acqua, aggancia il pallone sulla destra, qualche metro fuori dall’area di rigore, tira e fa gol. Lamanna era coperto, fatto sta che quella sfera apparentemente innocua s’infila dentro. Sousa sospira. E sembra voler dire: avete visto? Precisiao: quello di Ilicic non era né un tiro né un assist. Ma è diventato un gol: tanto di cappello. Un attimo dopo la Fiorentina sfiora il raddoppio. Chiesa fa tutto da solo e lascia partire una sventola che prende in pieno la traversa. Standing ovation per lui. Tutto lo stadio in piedi. La stella è nata: e ora cresce. Il Franchi si esalta. Il Genoa sembra fastornato e Juric . Al 23’ Chiesa illumina Ilicic con una gran passaggio in area: che lui, Josip, spreca malamente con un tocco approssimativo al centro invece di provare a tirare in porta.

Saponara, con berretto e barba, assiste alla partita: è appena arrivato dall’Empoli

BATTICUORE – Orsato comincia a fischiare e a estrarre il cartellino dalla tasca. Il Genoa soffre, non sembra la squadra capace d’impensierire tanto la Fiorentina nella partita (sospesa) della pioggia e poi neol famigerato recupero perso dai viola. Juric se ne rende conto e prova il nuovo: fa entra Taarabt (ex Milan, appena arrivato dal Benfica) togliendo l’inconcludente Cofie. I rossoblù alzano il baricentro, la Fiorentina finisce sotto pressione. Però la difesa se la cava molto bene: De Maio e Astori s’intendono bene e Sanchez copre la fascia destra in maniera autorevole. Batticuore pochi istanti prima della fine del primo tempo: dopo un grovoglio in area restano in terra Sanchez e De Maio. Ahi, ahi. La Fiorentina non sciala quanto a difensori. Poi, nonostante l’affannarsi dei sanitari e l’arrivo delle barelle, i due si rialzano e ricominciano a correre. Kalinic buttato giù a tre quarti. Punizione diretta: batte Ilicic. Lamanna para in tuffo, con qualche difficoltà.

CHIESA – Nell’intervallo sfila il Carnevale di Viareggio con la mitica banda: la Libecciata. La fanfara provoca allegria. E si spera che il clima festaiolo possa durare anche nella ripresa. Cosa che puntualmente avviene al 4’. Grazie a un’azione corale: Ilicic-Kalinic-Chiesa. Con Federico che si aggiusta il pallone sul destro al limite dell’area e lo scaraventa alle spalle di Lamanna. Secondo gol di Chiesa in campionato. La stella non solo cresce: ma brilla di gran luce. Tutto qui? Macchè. Dopo tre minuti Ilicic si trova davanti alla porta vuota. Tira, ma qualcuno devia. Peccato.

Ma il peccato diventa mortale un istante dopo. Quando Vecino perde un pallone che sembra innocuo a metà campo. E che invece diventa una velenosa imbeccata per Simeone, tenuto in gioco da Sanchez. Il Cholito, figlio dell’allenatore dell’Atletico Madrid, colpisce, fa una capriola in area e la mette dentro. Ma non basta. Il tempo di ripartire e il Genoa segna ancora. Tira Taarabt e Hiljemark, appena arrivato dal Palermo, la mette dentro. Gol di Hiljemark. L’errore? Di Sanchez che non l’ha marcato. Due a due. Incredibile.

KALINIC – Per fortuna la Fiorentina non si perde d’animo. Bernardeschi, appena entrato al posto di Badelj, innesca Kalinic che si butta sul pallone come un falco e infila Lamanna con un diagonale a sinistra. Decimo gol di Nikola in campionato. Dieci reti in ventuno presenze: poco meno di 0,5 a partita. Gran percentuale! E anche il primo dopo il gran rifiuto di andare in Cina. Tanto di cappello anche per lui. Bernardeschi, appena entrato, illumina il gioco viola. Vince un duello a centrocampo, scambia con Kalinic che poi serve Chiesa. Conclusione deviata. Ma è il segnale che i viola hanno superato l’attimo d’imbambolamento. La differenza, nei confronti del Genoa, è netta. Però è vietato distrarsi. La Fiorentina non molla, ma il Genoa ci prova. Paura per Chiesa che resta a terra dolorante. Distorsione? No, dopo l’intervento del medico ricomincia a correre.

RIGORE – Ma non è possibile. Il Genoa attacca. E trova il pareggio. Azione confusa. Astori respinge, poi la tocca Bernardeschi con la mano. Rigore. Ed espulsione diretta per Bernardeschi. Arbitro troppo precipitoso. Ho dei dubbi sul rigore. Nel replay si vede che Bernardeschi vuole ritirare la mano. Doppia mazzata per la Fiorentina, rigore ed espulsione. Simeone infila Sportiello con un tiro a destra, a mezz’altezza. Tre a tre. No, arbitro a parte non si può buttar via una vittoria così. Esce anche Chiesa, zoppicante, ed entra Tello. Il problema? La gestione del vantaggio. Assolutamente sconsiderata.

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Arbitro, chiesa, Fiorentina, Genoa, Simeone


Sandro Bennucci

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