Da una parte si ammicca ad una possibile uscita dalla Bolkestein per il commercio ambulante, dall’altra si mettono in discussione le tutele dell’Intesa per andare di fatto alle aste.
Non siamo più disponibili a proseguire oltre.
Da sempre, fin dal 2009, ci siamo battuti contro la Bolkestein, e non siamo certo noi quelli che ne pretendono l’applicazione, in qualsiasi forma. L’Intesa ha rappresentato per anni una certezza, condivisa da tutti: Ministero, Regioni, Comuni, tutta la politica, ed altri soggetti, quali ad esempio l’autorità garante mai avevano in quasi cinque anni posto il minimo problema; anzi, tutti ribadivano, in modo chiaro e deciso, che dalla Bolkestein non si usciva.
Lo scenario sta cambiando, il fatto di aver mantenuto fede agli accordi fatti a suo tempo ci ha fatti tacciare come coloro che volevano e sostenevano la direttiva.
A fronte di questo iniziamo con oggi una fase nuova, o meglio torniamo all’inizio; chiedendo con forza a tutti coloro che fanno trapelare possibili fuoriuscite, che questa sarà la nostra battaglia. Non ci sono certezze per il futuro? Si hanno dubbi sull’Intesa? Bene, si esce dalla Bolkestein!
Non consegneremo mai la nostra categoria alla completa precarizzazione, e non metteremo in dubbio il futuro di migliaia di famiglie.
Ci siamo stancati, ora vogliamo dalla politica non più dichiarazioni amichevoli, impegni generalizzati, mozioni o ordini del giorno, ma atti concreti, decreti legge; vogliamo vedere scritto nero su bianco quanto fatto intravedere.
A tale proposito inizieremo, a partire da oggi, ad organizzare una serie di incontri con i parlamentari toscani per capire le loro intenzioni, in modo chiaro e trasparente. Migliaia di aziende hanno il diritto di sapere».