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Immigrazione: alcune organizzazioni non governative ci scaricano valanghe di persone

Sul continuo aumento dell’arrivo di migranti, la maggior parte dei quali non ha diritto all’asilo politico, sono state aperte indagini da almeno tre Procure italiane. Sembra infatti che le navi delle Ong vengano usate come taxi dagli scafisti. L’agenzia europea che si occupa dei confini dell’Ue, Frontex, ha accusato nel rapporto Risk Analysis 32 molte organizzazioni umanitarie di favorire gli scafisti con i loro salvataggi spesso azzardati, con missioni occasionalmente all’interno del limite delle 12 miglia, in acque libiche.

Molte Ong non collaborano con Frontex e Ue e gli scafisti preferiscono indirizzare i barconi verso le loro navi perché i volontari non affondano i gommoni e non arrestano gli scafisti. Se nel 2014 le Ong hanno soccorso in mare 1.450 persone, nel 2016 il numero è salito a 46.796. La conseguenza, pericolosa anche per i migranti stessi, è che ora in media i gommoni vengono stipati con 160 persone, contro le 90 del 2015.

Anche Enrico Credendino, comandante dell’operazione Sophia, che avrebbe dovuto respingere i clandestini, attacca gli scafisti umanitari delle ONG che fanno quasi il 40% dei salvataggi e attraggono molto più scafisti e migranti. “Le loro navi lavorano spesso al limite delle acque libiche, la sera hanno questi grossi proiettori: gli scafisti li vedono e mandano il gommone verso questi proiettori”.

Infine una testimonianza molto autorevole e incontestabile, vista la fonte da cui proviene. Intervenendo alla seduta del Comitato di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro ha denunciato i rapporti tra le ong e l’emergenza immigrazione su cui la procura ha recentemente aperto un fascicolo conoscitivo.

«Ci siamo voluti interrogare – ha spiegato – sull’evoluzione del fenomeno e perché vi sia stato un proliferare così inteso di queste unità navali. Quello che è emerso da questa indagine conoscitiva è che il Paese europeo che ha dato vita alla maggior parte di queste ong è la Germania cui fanno capo cinque di queste organizzazioni con sei navi, tra cui le due di Sos Mediterranee. Il tutto, sottolinea Zuccaro, con costi mensili o giornalieri elevati. Aquarius di Sos Mediterranee, a esempio, ha un costo di 11.000 euro al giorno. Il Moas di Christopher e Regina Catrambone, ong con sede a Malta, ha costi per 400.000 euro mensili e ha due navi Phoenix, battente bandiera del Belize, e Topaz con bandiera delle Isole Marshall. Ci si deve porre il problema di dove venga il denaro per sostenere costi così elevati, quali siano le fonti di finanziamento: sarà compito della successiva fase conoscitiva. Faremo verifiche ulteriori sulle ong che portano migranti nel nostro distretto».

Questo il quadro poco edificante dell’azione e dell’attività do molte ong che ci scaricano a domicilio valanghe di migranti. Che poi noi dobbiamo mantenere. E’ un circolo vizioso che va interrotto, e per questo confidiamo nell’azione della magistratura. La politica nazionale ed europea si è dimostrata finora imbelle e incapace di combattere il preoccupante fenomeno.

Catania, finanziamenti, immigrazione, ong, procura


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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