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Francia: Macron, come Tito Boeri, vuol penalizzare pensionati e datori di lavoro

Macron se la prende con i pensionati, complimenti!

PARIGI – Il programma di Emmanuel Macron ha molti punti in comune con quelli più volte esposti da Renzi (e da Tito Boeri) e portati avanti poi da Gentiloni, soprattutto in tema di pensioni, lavoro, mentre per la sicurezza sembra che il candidato presidente francese sia orientato verso una posizioni più possibilista e conciliante verso il mondo islamico.

PENSIONI – Macron ha spiegato che renderà il sistema pensionistico più uniforme, pur senza toccare l’età pensionabile. Sembra di sentir parlare Tito Boeri, il cui unico obiettivo è quello di penalizzare i pensionati che hanno versato fior di contributi in oltre 40 anni di lavoro. Auguriamoci, e auguriamo ai francesi, che Macron, come Boeri, non faccia confusione fra previdenza e assistenza. In ogni caso, il candidato che ha vinto il primo turno delle elezioni francesi, ha una visione che si contrappone in maniera stridente a quella dei suoi più diretti avversari, Marine Le Pen e Fillon (che non ha superato il primo turno), che vorrebbero rispettivamente abbassare e alzare l’età pensionabile.  Macron vuole innanzitutto allentare le grosse differenze tra le pensioni degli impiegati statali e quelle dei privati, mantenendo l’età pensionabile a 62 anni e instaurando un regime unico, che sostituisca i 37 attualmente vigenti. Il nuovo sistema sarà calcolato in base all’aspettativa di vita e probabilmente sarà volto a sacrificare le pensioni più elevate (vedi vignetta in alto).

LAVORO – In tema di occupazione, il piano di Macron prevede di penalizzare i datori di lavoro che usano troppi contratti a breve termine, spingendo per il ricorso all’indeterminato soprattutto nei quartieri più disagiati. Altre novità riguardano l’addio alle 35 ore settimanali per i giovani, la soppressione dei contributi per la disoccupazione e per la malattia a carico del lavoratore, il taglio netto – 10 punti percentuali – delle tasse per le aziende che assumono col salario minimo (SMIC).

SICUREZZA – Sul tema della sicurezza, Macron vuole creare 10.000 posti di lavoro in più nella polizia, ripristinando la figura del poliziotto di quartiere “police de sécurité quotidienne” che era stata soppressa da Nicolas Sarkozy. Non è invece prevista una riforma del sistema giudiziario, ma la creazione di 15.000 posti in più per i detenuti nelle carceri di tutto il Paese. Macron propone inoltre un aumento del budget dedicato alla Difesa pari al 2% e la creazione di centri penitenziari per i foreign fighters.

ANTI TERRORISMO – Sul fronte terrorismo, il programma di Macron prevede una svolta nella cultura dell’integrazione. Rispetto alle polemiche sulla legge del 1905 e sulla laicità dello Stato, il candidato di En Marche! ha garantito che «il velo non sarà vietato all’università». L’ex Ministro dell’Economia si è anche detto contrario alla “déchéance de nationalité”, ovvero alla possibilità di ritirare la nazionalità francese a un cittadino indegno o sleale, in caso soprattutto di legami con il terrorismo islamico.

Lavoro, macron, pensioni, Sicurezza, terrorismo


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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