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L’Unità sospende le pubblicazioni, lo stampatore vanta crediti non saldati

ROMA – L’Unità, il giornale del Pd in teoria riorganizzato da Renzi, non sarà in edicola perché la proprietà non paga i debiti con la società stampatrice. Altro bel risultato del rottamatore. Questo il comunicato di fuoco del consiglio di redazione:

«Da oggi l’Unità non sarà in edicola. Abbiamo appreso con sgomento che l’edizione di domenica 7 maggio, regolarmente confezionata e chiusa dalla redazione, non sarà stampata perché lo stampatore, che da mesi vanta crediti con l’Unità Srl e ha più volte e invano sollecitato il pagamento, ha deciso di non pubblicare più il quotidiano. È un fatto gravissimo, conseguenza del modo in cui la proprietà sta gestendo la società editrice de l’Unità. Soltanto pochi giorni fa l’amministratore delegato Guido Stefanelli – prosegue la nota – ha comunicato al comitato di redazione che pagherà gli stipendi dei lavoratori soltanto se il sindacato convincerà gli ex colleghi che hanno vinto delle cause di lavoro a ritirare i pignoramenti sul conto corrente aziendale. Un ricatto inaccettabile. Come inaccettabile è il fatto che l’amministratore delegato non abbia comunicato al Cdr, come avrebbe dovuto, la sospensione delle pubblicazioni. Sia chiaro che di quanto sta avvenendo la responsabilità sta tutta in capo all’azienda e non già a chi, legittimamente, reclama il rispetto dei propri diritti e il pagamento dei propri servizi. Anche di questa nuova e gravissima offesa a l’Unità, alla sua redazione, alla sua storia e ai suoi lettori, i responsabili saranno chiamati a risponderne nelle sedi opportune. Abbiamo consegnato questo giornale allo stampatore, come tutte le sere – aggiungono direttore e redazione -. Ma l’Unità molto probabilmente non sarà in edicola perché gli editori di Unità Srl non hanno rispettato gli impegni economici con chi deve stampare il quotidiano. I passi legali sono stati fatti e comunicati, gli editori hanno consapevolmente deciso di sottrarsi alle richieste. Questo è il risultato. Non avendo avuto comunicazioni ufficiali sulla sospensione delle pubblicazioni, la redazione ha ovviamente lavorato, confezionando il giornale. Per difendere il prodotto e il lavoro, anche da chi mortifica l’uno e l’altro di disinteresse. Resterà di questo giornale una traccia digitale, su un sito che tra l’altro fa riferimento ad un’altra società: capite da questi paradossi il marasma che ci governa e ci tormenta.

Mai era successa una cosa simile – proseguono -. Sono molti i lavoratori offesi da questo andazzo. Non solo noi che abbiamo da pochi giorni ricevuto una busta paga con il 5% delle spettanze, una cosa che ricorda rapporti di lavoro ottocenteschi. Lo sono anche i lavoratori che contavano su contratti liberamente firmati, ma arbitrariamente disonorati. Mai pensavamo di vivere questi giorni. Mai è successa una cosa così penosa nella lunga e a volte travagliata storia di questa testata. Sono primati che infondono un senso di vergogna che lasciamo a chi questa situazione l’ha provocata. Questa la composizione societaria dell”Unità Srl: l’80% è del Gruppo Piesse (Massimo Pessina-Guido Stefanelli), il 20% è di Eyu, la fondazione che fa capo al Partito Democratico».

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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