Abiti, t-shirt, sandali e costumi tra gli articoli che dovrebbero andare sold out fin dai primi momenti, grazie al proseguimento delle temperature tropicali. «Cambiamento degli stili di vita, crescita di forme alternative al commercio tradizionale influenzano l’andamento delle vendite. Ed è proprio in virtù di questo che dobbiamo rivedere la normativa che regola i saldi di fine stagione; è necessario lavorare per una data di inizio uguale in tutta Italia e una durata limitata a 30 giorni. – afferma Nico Gronchi Presidente Confesercenti Toscana – Sarà, poi, fondamentale una discussione su natura e modalità delle vendite promozionali: controlli più ferrei e maggiore trasparenza nei rapporti con l’utente finale risultano tra le esigenze più sentite. Per quanto riguarda i saldi estivi, sarebbe auspicabile spostare in avanti, di qualche settimana, la data di inizio; in modo che sia più lontana dall’avvio dell’estate (21 giugno). – continua Gronchi – Anche per quanto concerne le vendite invernali di fine stagione, sarebbe auspicabile uno spostamento in avanti della data di inizio; questo per non influenzare in maniera negativa i fatturati del periodo natalizio. E’ necessario un cambiamento. Si chiamano vendite di fine stagione, è, perciò, doveroso che la data di partenza sia a fine stagione e non nei primi giorni dall’inizio. – conclude Gronchi – Durata limitata, chiarezza e trasparenza delle modalità di svolgimento sono i punti da cui partire per avviare un necessario percorso di cambiamento, che è nell’interesse di tutti: imprese e consumatori».