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Amburgo G20: scarsi risultati dal vertice assediato dai no global

AMBURGO – Il vertice del G20 tedesco, a casa di Angela Merkel, sarà ricordato, più che per i risultati non esaltanti, solo per lo storico incontro Trump – Putin, che hanno concordato un cessate il fuoco in Siria, e per i gravi incidenti, durati due giorni, provocati dalle contestazioni dei no global e dagli scontri violenti con la polizia tedesca.

L’accordo di Parigi sul clima è «irreversibile». I leader del G20 lo hanno messo nero su bianco nell’ultima stesura del testo del documento finale. Una parola inserita all’ultimo momento che ha sbloccato la trattativa sul testo, ma ha anche permesso a Trump di inserire un riferimento ai combustibili fossili. Gli Usa, si legge, «si impegneranno a lavorare a stretto contatto con altri Paesi per aiutarli ad accedere e utilizzare i combustibili fossili in modo più pulito ed efficiente».

Sul commercio i Venti Paesi, inclusi quindi gli Stati Uniti d’America, dichiarano, nella bozza: «Continueremo a combattere il protezionismo, incluse tutte le pratiche commerciali scorrette, e riconoscendo il ruolo delle difese commerciali legittime, a questo riguardo». In gioco, spiega l’alto funzionario, «non è il presidente Trump, ma gli impegni dei Paesi del G20». Il testo è «molto buono», conclude.

Quanto ai migranti, un buco nell’acqua e quasi nessun aiuto all’Italia, che resta isolata nell’attività d’accoglienza. Il comunicato finale sottolinea soltanto «il diritto sovrano degli Stati di gestire e controllare i loro confini e stabilire politiche nell’interesse della sicurezza nazionale. Invita però anche a mettere in campo sforzi globali e azioni coordinate nei confronti sia dei rifugiati che dei migranti economici. Una precisazione che Gentiloni non ha mancato di sottolineare. Ma crediamo che la maggior parte degli Stati europei recepirà solo la prima indicazione.

Il G20 di Amburgo è stato anche il summit che ha ospitato il compact con l’Africa. Uno strumento ispirato dall’Italia, che sta particolarmente a cuore alla padrona di casa: l’idea è quella di rendere attraenti i Paesi dell’Unione africana per gli investimenti privati stranieri. «Anche questo significa che l’Europa deve prendere il destino nelle sue mani», ha ribadito Angela Merkel. Chi si accontenta gode,

 

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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