Banca Etruria: processo, il tribunale di Arezzo vieta l’ingresso dei giornalisti. L’Ast si appella al ministro

Il tribunale di Arezzo dove l'uomo è stato condannato
Il tribunale di Arezzo

FIRENZE – L’Associazione stampa toscana esprime «sorpresa per l’atteggiamento del tribunale di Arezzo nei confronti dei giornalisti» in occasione dell’udienza preliminare per il processo del crac di Banca Etruria. «Il sindacato dei giornalisti toscani il sindacato si appella anche al ministro della giustizia Andrea Orlando che giusto poche settimane fa incontrando i vertici della Fnsi – dice il presidente dell”Ast Sandro Bennucci – aveva manifestato la piena disponibilità nei confronti degli organi di informazione. I giornalisti, anche i questa occasione, hanno semplicemente rivendicato la possibilità di svolgere il loro compito che è quello di riferire i fatti di cronaca. E’ singolare il metodo del confino poichè – aggiunge l”Ast – il palazzo di giustizia è un luogo che deve essere aperto a tutti, compresi proprio gli operatori dell’informazione. Non si vede la necessità di ricorrere a misure straordinarie, nemmeno in presenza di udienze delicate. Da qui – conclude l’Ast – la richiesta al ministro e agli organismi della magistratura per un intervento opportuno e assai auspicabile».

Presidio di un piccolo gruppo di ex obbligazionisti ed ex azionisti di Banca Etruria, riuniti nell’Associazione Vittime del SalvaBanche, questa mattina davanti al palazzo di giustizia di Arezzo in occasione della nuova udienza, davanti al gup del Tribunale, Giampiero Borraccia, per la richiesta di rinvio a giudizio di 20 indagati con l’accusa di bancarotta. I
manifestanti hanno sfilato con cartelli e scandito slogan chiedendo giustizia.

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