Brasile: l’ex presidente Lula andrà in galera, deve scontare una condanna a 12 anni
BRASILIA – Il Tribunale Supremo Federale (Tsf) del Brasile ha respinto oggi la richiesta di habeas corpus presentata dall’ex presidente Lula Da Silva, che può quindi adesso essere incarcerato per scontare la pena a 12 anni che gli è stata inflitta per corruzione e riciclaggio. Come previsto dagli osservatori, la decisione è stata presa con una maggioranza risicata: 6 voti contro 5. Lula, com’è noto, aveva dato asilo a Cesare Battisti che ora potrebbe essere estradato in Italia.
I simpatizzanti del compagno Lula Da Silva sono rimasti fortemente delusi dal voto (decisivo) di Rosa Weber, la magistrata del Supremo Tribunale Federale (Tsf) che nel respingere la richiesta di habeas corpus dell’ex presidente brasiliano ha aperto la porta alla sua incarcerazione. «E’ incredibile questo voto di Rosa Weber!», ha scritto su Twitter Lindbergh Farias, deputato del Partito dei Lavoratori (Pt) di Lula, secondo il quale “la pressione esercitata da Globo (principale gruppo di comunicazione del Brasile), che ha usato perfino i militari per ricattare il Tsf, ha funzionato alla grande». La manifestazione d’appoggio all’ex presidente organizzata nella Spianata dei Ministeri di Brasilia si è conclusa in un clima di tristezza, con centinaia di militanti che si sono dispersi in silenzio, mentre a San Paolo, nella sede del sindacato metallurgico dove Lula sta seguendo in diretta l’udienza del Tsf, fonti del Pt hanno già chiarito che non ci sarà una dichiarazione pubblica dopo l’annuncio della decisione finale dell’Alta corte.
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