Skip to main content

Vaccini: le regioni Pd contro il Governo, sposano la linea pro vax per l’iscrizione a scuola

ROMA – È caos sui vaccini obbligatori per la frequenza a scuola. Cosa succederà a settembre, al rientro nelle aule, lo si capirà solo nei prossimi giorni. Senza l’approvazione definitiva, a questo punto molto improbabile, del decreto Milleproroghe che fa slittare di un anno l’obbligo di presentare i certificati vaccinali per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia e ai nidi, resterà infatti in vigore la circolare dello scorso luglio in base alla quale i genitori devono presentare l’autocertificazione delle vaccinazioni effettuate dai propri figli.

È ormai quasi certo che il Milleproroghe non sarà approvato alla Camera prima della pausa estiva. Il via libera del Senato è atteso per domani; ma le intese sui lavori a Montecitorio escludono, allo stato, l’ok definitivo prima delle vacanze dei parlamentari e in tempo per la riapertura delle scuole. Così, in mancanza di eventuali altri provvedimenti d’urgenza che il governo dovesse decidere di approvare, resterà in vigore la circolare ultima dei ministri della Salute e dell’Istruzione, Giulia Grillo e Marco Bussetti.

Il testo, in deroga transitoria alla legge Lorenzin, prevede appunto che per la frequenza del prossimo anno scolastico 2018-19 basterà l’ autocertificazione, ovvero una dichiarazione sostitutiva delle vaccinazioni effettuate, da presentarsi alle scuole. In ogni caso, ha già precisato la ministra Grillo, «la mancata presentazione della documentazione non comporterà la decadenza dell’iscrizione scolastica».

Intanto, le Regioni sono sul piede di guerra contro la prevista proroga dell’obbligo vaccinale e annunciano un ricorso alla Corte costituzionale: «È un passo indietro. Lavoriamo perché non passi in Parlamento, altrimenti siamo pronti a ricorrere alla Consulta, perché la Sanità non è una materia esclusiva di competenza dello Stato», afferma Antonio Saitta, coordinatore della commissione Salute della conferenza delle Regioni. La linea pro-vax è sostenuta anche da altre Regioni: la presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini, annuncia che la Regione si doterà di una propria legge mantenendo l’obbligo della certificazione vaccinale per l’iscrizione a tutte le scuole. Analoghe misure sono annunciate anche dal presidente della Campania Vincenzo De Luca, mentre il presidente della Calabria Mario Oliverio ricorda che la Regione si è già dotata di una norma autonoma per l’obbligo vaccinale a scuola.

Particolarmente dura la posizione della Regione Toscana che, al solito, quando il governo è amico accetta la maggior parte delle decisioni, quando è di altro colore scatena opposizione e guerra a oltranza. Il rinvio dell’obbligo di presentazione dei certificati vaccinali previsto dalla legge Lorenzin per i bambini da zero a sei anni è stato definito dall’assessora al diritto alla salute Stefania Saccardi  «un atto da irresponsabili».

pro vax, regioni rosse, vaccini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741