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Genova: Atlantia esprime cordoglio ma non accetta giudizi sommari. Salvini e Di Maio replicano

ROMA – Edizione Srl, holding che fa capo alla famiglia Benetton e che controlla Atlantia tramite la società Sintonia, «farà tutto ciò che è in suo potere per favorire l’accertamento della verità e delle responsabilità dell’accaduto del
crollo del ponte Morandi a Genova. A nome dei suoi azionisti e del suo management, esprime profondo
cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza ai feriti e a tutti coloro che sono stati coinvolti nel tragico crollo avvenuto a Genova». Edizione «è certa della determinata volontà di collaborazione con le istituzioni e le autorità preposte da parte della società operativa Autostrade per l’Italia e della sua capogruppo Atlantia che, negli
ultimi 10 anni, hanno investito oltre 10 miliardi di euro nell’ampliamento e ammodernamento della rete autostradale italiana». Qualcuno ci dovrebbe ancora spiegare però come mai le manutenzioni urgenti, oggetto del bando urgente del mese di maggio, sono state programmate solo per sopo l’estate. Nessuno ha avvertito del pericolo? Il procuratore Cozzi ha affermato: «Non è stata una fatalità, ma un errore umano» a provocare il crollo del ponte Morandi. La procura ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio plurimo.

Pronta la replica di Salvini alle dichiarazioni di Aatlantia, anche in merito a eventuali penali e risarcimenti: «Atlantia (Autostrade) riesce ancora, con faccia di bronzo incredibile e con morti ancora da riconoscere, a parlare di soldi e di affari, chiedendo altri milioni agli Italiani in caso di revoca della concessione da parte del Governo dopo la strage di Genova. Dall’alto dei loro portafogli pieni (e dei loro cuori vuoti) chiedessero scusa e ci dessero i nomi dei colpevoli del disastro, che devono pagare. Il resto non ci interessa».

Interviene anche Di Maio: «Non mi sento umanamente di incontrare i vertici di Edizioni Srl, società della famiglia  Benetton che possiede Atlantia, ovvero Autostrade per l’Italia. La situazione fa molta rabbia, la verità è che gli utili netti che fanno queste società in regime di monopolio fanno arrabbiare tutti. Molti soldi potevano essere investiti in sicurezza, mentre sono andati in dividendi. Significa che quando si mette in mano ad un privato e a delle finanziarie le nostre strade e la sicurezza delle nostre famiglie si preferisce il profitto. I Benetton li incontreremo virtualmente nella fase di contraddittorio quando gli ritireremo la licenza».

 

Atlantia, benetton, scuse


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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