ROMA – Le politiche economiche e le riforme che il governo italiano sta mettendo in campo sono perfettamente in linea con le raccomandazioni giunte dall”Ecofin. Lo ha puntualizzato il premier, Giuseppe Conte, riferendo alla Camera sulla manovra. In tale occasione il premier ha anticipato alcuni elementi della risposta che il governo invierà a beneficio dell’Ecofin, che dovrà decidere se esiste effettivamente un disavanzo eccessivo. «Ribadiremo gli effetti della manovra sulla crescita. Nell’immediato, miriamo all’accelerazione degli investimenti e alla possibile rimodulazione di alcuni interventi previsti dalla legge di bilancio, se dal confronto parlamentare dovessero emergere indicazioni che possano accrescere gli effetti positivi delle misure proposte sulla crescita, senza alterarne la ratio e i contenuti».
Il premier ha quindi ricordato sugli investimenti che il Governo, da una parte, sta per adottare in via definitiva il
DPCM che ripartisce le risorse, pari a 36 miliardi, del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese; dall’altra sta lavorando al decreto di ripartizione dei fondi stanziati per il 2019.
«Sono sufficienti poco più di 900 milioni per garantire la messa in opera di infrastrutture del valore di quasi 2 miliardi di euro. L’effetto sull’economia di questi interventi sarebbe immediato. Tra questi interventi, assumono una priorità assoluta quelli contro il dissesto idrogeologico. Le spese per questi interventi dovranno essere considerate nel quadro delle regole di flessibilità, già previste dalla normativa europea. L’impulso alla crescita sarà anche assicurato da una strategia integrata che punta sulla ripresa della produttività, attraverso l”accumulazione di capitale. Un aumento del reddito potenziale – ha aggiunto – sarà garantito dal recupero alle forze di lavoro di ampi settori della popolazione, attualmente emarginati dalla vita sociale ed economica a causa di politiche di austerità protratte per troppi anni, dal ringiovanimento della forza lavoro e da un aumento complessivo della sua produttività, garantito dal ricambio generazionale a seguito degli interventi sulle regole di pensionamento. A questo si aggiunge un vasto piano di revisione e di semplificazione dell’assetto normativo che regola i rapporti fra i privati e fra privati e pubblica amministrazione: è in fase di avanzata trattazione il disegno di legge in materia di contrasto dei reati contro la Pubblica Amministrazione; è in elaborazione un disegno di legge di delega legislativa di ampia portata in
materia di contratti pubblici, come pure un analogo disegno di legge di delega di semplificazione e di codificazione. In proposito, segnalo che è intenzione del Governo anticipare in un prossimo decreto-legge alcuni dei più urgenti interventi di semplificazione, in particolare in materia di lavoro, sviluppo economico e salute. Di particolare impatto sull”economia sarà l”imminente definitiva adozione del decreto legislativo che riforma, in modo sistematico ed organico, la materia dell’insolvenza e delle procedure concorsuali».
Il governo ribadirà quindi di aver messo in campo azioni finalizzate a favorire una rapida discesa del debito,
attraverso la dismissione di assets non strategici già nel 2019, per un valore pari a circa l’1% del Pil e di aver previsto strumenti di stretto monitoraggio – con cadenza infrannuale – della spesa, allo scopo di garantire il rispetto assoluto del rapporto deficit/PIL nel 2019.
«Argomenteremo come alcune di queste azioni sono perfettamente in linea con le raccomandazioni del 13 luglio
2018, pervenuteci dall”Ecofin. – ha precisato ancora Conte – In particolare, abbiamo accolto con molto favore le raccomandazioni in tema di politiche attive del lavoro, puntando in concreto alla modernizzazione dei centri per l”impiego, cardine di ogni credibile strategia per il reinserimento delle persone nel circuito produttivo, cui abbiamo destinato risorse per un miliardo di euro nel 2019. È in linea con le raccomandazioni dell’Ecofin l’azione di potenziamento della nostra ricerca, grazie all’assunzione di 1000 nuovi ricercatori; il potenziamento del numero di magistrati e del personale dei tribunali è una delle precondizioni per la riduzione della durata dei processi civili, come raccomanda l’Ecofin. Abbiamo anche raccolto la raccomandazione relativa agli sforzi per la riduzione dell’economia sommersa con i provvedimenti sulla pace fiscale e quelli in materia di fatturazione elettronica. Abbiamo aderito alle richieste dell’Ecofin in materia di insolvenza e procedure concorsuali. Spiegheremo infine che non abbiamo accolto le loro raccomandazioni in materia di aggiustamento strutturale, perché non compatibili con lo stato congiunturale della nostra economia e con il nostro disegno di politica economica, più orientato alla crescita che non all”austerità», ha concluso.
Questa sfilza di argomentazioni mi ricordano le pappole che Renzi aveva rifilato a suo tempo negli incontri bilaterali con Obama e con i governanti europei, in particolare Juncker, Merkel e Hollande, i quali tutti, ammaliati dalle bombe del rottamatore, avevano sottolineato come si trattasse di riforme impressionanti. Ma poi – vista la cruda realtà – ci hanno concesso qualche contentino sulla flessibilità (80 euro), per scaricarci, in compenso, i migranti in arrivo da tutta l’Africa.