CINA – Il periodico online Interris ci informa del trattamento riservato al natale da alcune città cinesi. La città di Langfang ha vietato le decorazioni, le luminarie e le pubblicità relative al Natale nonché la vendita di articoli come calze o abiti di Babbo Natale. La direttiva riguarda sia le attività pubbliche sia quelle commerciali private. La motivazione ufficiale resa dalle autorità pubbliche è che le strade devono restare sgombre in vista di un evento pubblico.
Certe motivazioni ufficiali lasciano sempre qualche dubbio, anche sulla scorta di alcuni recenti episodi: ad esempio si registra che sono sempre più i villaggi nella provincia dell’Henan che organizzano spettacoli culturali e teatrali di fianco alle chiese di domenica per scoraggiare la partecipazione alla messa e attirare i fedeli. E inoltre l’opera di distruzione di croci e chiese prosegue nonostante lo storico accordo del 22 settembre tra Cina e Vaticano sul riconoscimento dei vescovi cinesi.
Come riferisce LifeSiteNews, le attività religiose pubbliche non sono state vietate ma, afferma il rapporto delle autorità, devono essere monitorate da vicino e segnalate alle autorità senior. Una fonte anonima del South China Morning Post spiega che non si tratta di un pacchetto di misure anti-natalizie, ma di sforzi extra per vincere il premio nazionale alle città civilizzate. A insinuare che dietro questa misura ci sia ben altro che una ragione di decoro delle strade è sempre il South China Morning Post, che riferisce che l’avviso diffuso ha tratti inquentanti, perché invita i cittadini a denunciare chiunque diffonde la religione nei parchi e nelle piazze.