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Elsa Fornero, la mia pensione non è d’oro. Ma non versa lacrime per questo

Il Ministro Fornero in lacrime annuncia sacrifici per i pensionati

Nel corso della trasmissione Un giorno da Pecvora, che ha intervistato l’ex ministra Elsa Fornero, famosa per le sue lacrime versate per i sacrifici enormi da lei imposti ai pensionati, la professoressa ex collega di governo di Monti e Cancellieri (Governo autoproclamatosi Salva Italia) ha rilasciato interessanti dichiarazioni, che non saranno certo molto apprezzate dai lavoratori sacrificati dalle sue leggi, adesso parzialmente modificate dal governo gialloverde. Ecco come il periodico Blasting News, in sintesi, descrive la vicenda e i contenuti dell’intervista.

Quota 100, la misura fortemente voluta da Matteo Salvini, consente a ciascun lavoratore di congedarsi, a sua libera scelta, dal lavoro con largo anticipo rispetto a quanto era disposto dalla legge Fornero, sapendo che, con buona probabilità, si troverà a percepire un assegno inferiore. Il governo difende a spada tratta questa innovazione, che elimina l’obbligo di mantenere il proprio impiego fino ad un’età avanzata come la legge in vigore prevedeva. La Fornero, per inciso, è andata in pensione  70 anni come tutti i professori universitari, e proprio su questo tema, ospite di Un Giorno da Pecora, trasmissione radiofonica di Radio 1, si è lasciata andare anche a considerazioni di carattere personale.

Si perché la Fornero, andando in pensione nel novembre 2018, lo ha fatto sfruttando le regole stabilite per i professori universitari che lei tiene a precisare, «non sono state create da me». E nega di percepire un assegno pensionistico d’oro, la sua risposta è un netto: «No!». Il suo assegno, rivela, è al di sotto dei 4000 euro al mese, 3500 euro circa per l’esattezza. Dice di dedicarsi ancora incontri di ricerca e studio, tirando una frecciata a Salvini: «Anche se gli spiacerà mi invitano molto in zone leghiste».E sulle contestazioni: «A volte i leghisti mi aspettano fuori dai luoghi di incontro per contestarmi, ma io gli dico sempre: al governo ora ci siete voi».

Adesso dunque è la ministra che si lamenta, quasi piange altre lacrime perché non ha una pensione d’oro, ma solo un assegno inferiore a 4.000 euro. Quanti esodati condannati dalla sua legge vorrebbero avere un problema e un cruccio di quel genere.

 

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