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Barcellona: Nave ong Open Arms può riprendere il mare, ma non salvare migranti in Libia

ROMA – I Paesi e i governi europei si stanno accorgendo della necessità di frenare l’azione incontrollata delle navi ong, che pretendono di decidere esse stesse i Paesi dove sbarcare i pretesi naufraghi. Solo in Italia questo non sembra poter essere possibile per gli interventi della magistratura, che pretende di dettar legge anche nelle politiche dell’immigrazione.

La nave di Open Arms, da 100 giorni bloccata a Barcellona, è stata autorizzata a lasciare il porto: ma se raggiungerà la zona Sar davanti alla Libia per soccorrere i migranti subirà una multa da 300 a 900 mila euro. E’ quanto denuncia la stessa organizzazione umanitaria sottolineando che le autorità spagnole hanno dato il via libera alla partenza ma solo per consentire la consegna di aiuti umanitari in Grecia.

«Dopo esser stati bloccati senza alcun apparente motivo giuridico, stamattina è arrivata l’autorizzazione a salpare» ripetono dalla Ong spiegando che la nave partirà nel fine settimana e si dirigerà in verso le isole greche di Lesbo e Samos, dove la situazione nei campi profughi sta diventandosempre più drammatica, per consegnare circa 20 tonnellate di coperte, cibo e materiale umanitario di vario genere. «Nonostante consideriamo questa missione urgente e indispensabile – prosegue la Ong – ribadiamo il nostro sconcerto nel veder subordinata la nostra partenza all”obbligo di non effettuare tappe intermedie, pena una multa dai 300 ai 900 milaeuro. Ci viene in questo modo negata dal governo spagnolo la possibilità di soccorrere le centinaia di persone che stanno fuggendo dalla violenza e dalla guerra in Libia».

Open Arms chiede dunque all”Europa di trovare al più presto soluzioni strutturali che permettano alle navi delle Ong di tornare a operare, coordinate e assistite dalle istituzioni democratiche che questi paesi rappresentano.

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