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Notre Dame resterà chiusa 5-6 anni. Rischio di nuovi crolli. Il dolore del Papa

PARIGI – Notre-Dame rimarrà chiusa al pubblico per cinque-sei anni. Lo riferisce il sacerdote rettore. E ci sono ancora forti preoccupazioni per il rischio crolli. Secondo il comandante dei pompieri, Gabriel Plus, c’è una minaccia sulle ghimberghe, i frontoni triangolari sui lati della cattedrale che una volta venivano sorretti dal tetto e che ora sono a cielo aperto. «Non si reggono più sul tetto, ma si reggono su loro stessi, sono quindi esposti al vento. Per questo motivo bisogna togliere del peso». Secondo il parere di alcuni esperti, le ghimberghe potrebbero dunque essere in parte rimosse, per evitare che il loro crollo crei ulteriori danni, incluso al prezioso rosone.

Il primo allarme scattato per l’incendio di Notre-Dame sarebbe stato ignorato a causa di un bug informatico. Lo scrive Le Parisien secondo cui due agenti della sicurezza – ascoltati dalla polizia – hanno detto che il focolaio era stato localizzato alla base della guglia, lato Senna, ma di essere stati indirizzati verso un punto sbagliato da un bug informatico nel sistema. L’origine delle fiamme è stata dunque trovata molto più tardi.

«Colgo questa occasione per esprimere alla comunità diocesana di Parigi, a tutti i parigini e all’intero popolo francese il mio grande affetto e la mia vicinanza dopo l’incendio nella Cattedrale di Notre-Dame». Così il Papa all’udienza: «Cari fratelli e sorelle, sono rimasto molto addolorato e mi sento tanto vicino a tutti voi. A quanti si sono prodigati, anche rischiando di persona, per salvare la Basilica va la gratitudine di tutta la Chiesa. La Vergine Maria li benedica e sostenga il lavoro di ricostruzione: possa essere un’opera corale, a lode e gloria di Dio».

 

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Sandro Bennucci

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