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Fiorentina: il giovedì di Commisso. Juve in pressing su Chiesa. E Montella vuole restare

Federico Chiesa abbraccia il fratellino, a bordo campo, Lorenzo dopo aver segnato un gol alla Spal

FIRENZE – Le carte sono pronte. Giovedì 6 giugno sarà il giorno di Rocco Commisso: diventerà proprietario della Fiorentina, con il closing previsto in giornata a Milano. Finisce l’era dei Della Valle, andata avanti per 17 anni con qualche soddisfazione, ma senza nessun trofeo. E con l’aggiunta di molte polemiche. E’ stata raggiunta un’intesa di massima, fra Commisso e i fratelli Della Valle – tra i 165 e i 170 milioni di euro il prezzo della Fiorentina – e in queste ore legali e uomini di fiducia delle parti stanno limando gli ultimi dettagli. Una volta chiuso con la firma l’accordo, di persona da parte dei contraenti o tramite avvocati, Commisso potrebbe poi decidere di venire a Firenze, nel weekend, per la sua prima uscita pubblica da nuovo proprietario della Fiorentina e nell’occasione incontrare anche il sindaco Dario Nardella.

Ma l’imprenditore americano dovrà anche da subito gestire alcune situazioni delicate, come il futuro di Federico Chiesa, il cui nome è sempre più accostato alla Juventus. L’obiettivo della nuova società potrebbe essere quello di ripartire proprio dall’esterno d’attacco. Tra i nodi anche quello del tecnico: la Fiorentina americana dovrà decidere cosa fare con Vincenzo Montella, che a quanto pare intenderebbe restare ad allenare la Fiorentina, in forza del contratto fino al 2021. Dopo 17 anni domani dovrebbe comunque chiudersi l’era Della Valle: i due fratelli Diego e Andrea sono stati protagonisti di una cavalcata che ha visto la società viola partire dalle serie C2 (correva l’anno 2002), arrivare in A nel 2004, centrare la qualificazione per la Champions League e portare otto volte la squadra in Europa. Non senza critiche, non solo in quest’ultima stagione che ha visto anche alcuni tifosi andare a protestare, era l’11 maggio, davanti alle boutique Hogan e Tod’s in via Tornabuoni, nel salotto buono di Firenze.  «E’ un ciclo che si chiude dopo 17 anni intensi – ha detto Andrea Della Valle al Corriere della Sera -. Gli ultimi mesi sono stati una sofferenza. L’importante è trovare il momento giusto per uscire di scena».

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Sandro Bennucci

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