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Venezia: 8.000 persone in corteo hanno protestato contro le grandi navi

ANSA/ANDREA MEROLA

VENEZIA – Al grido fuori le navi dalla laguna  8.000 veneziani oggi si sono trovati uniti per tutelare la loro città dai guasti del traffico crocieristico sempre più invadente. Tante le manifestazione organizzate negli anni contro
il passaggio dei ”condomini del mare” ma mai con una partecipazione numerosa come quella odierna. A far scoccare la scintilla che ha portato, secondo le stime della polizia municipale, circa 8mila persone a manifestare contro i
grattacieli del mare, l”incidente di domenica scorsa quando la Msc Opera ha centrato un battello e divelto il molo a San Basilio, a poca distanza dalla stazione marittima lagunare.
Al corteo avevano dato la loro adesione tantissimi movimenti: dai più accesi oppositori al transito in città dei centri
sociali sotto la bandiera ”No Grandi Navi”, alle tante associazioni ambientaliste. Ma a gremire le Zattere, dalle quali
la manifestazione ha preso le mosse, sono stati anche tanti anziani, magari accompagnati dal proprio cagnolino, e intere famiglie con molti bambini. Tra questi alcuni hanno indossato un cartello giallo che recitava ”grande nave uguale morte” con tanto di teschio. Poi palloncini e musica rock a tutto volume hanno accompagnato il dispiegarsi della fiumana umana formata all’inizio da quattro, cinquemila persone. Le fila si sono poi ingrossate ad ogni passo, diventando una marea umana in cammino.
La manifestazione doveva finire in Campo Sant’Angelo ma alla fine ha lambito Piazza San Marco, dichiarata off limit dopo l’assalto dei Serenissimi nel 1997, per concludersi in riva dei Sette Martiri. Un successo anche questo per i manifestanti che volevano impossessarsi della loro piazza da cittadini, scalzando per un giorno la valanga di turisti (per lo più incuriositi o interdetti nel vedere la marea di volti avanzare).
Vietata la sosta davanti alla Basilica, il corteo si è dovuto accontentare dello spazio tra le colonne di Marco e Todaro e il bacino di San Marco. Il Prefetto Vittorio Zappalorto tiene a puntualizzare che «ai manifestanti non è stato concesso il salotto buono della città Piazza San Marco ma una piccola porzione, anche se a manifestazione finita alcuni esponenti dei centri sociali che non riconoscono l’autorità costituita sono andati davanti alla Basilica, si sono fatti dei selfie che ora girano sui social e con quelli cantano vittoria. Quello che conta – conclude – è che tutto si sia svolto per il meglio, la legalità è stata rispettata così come la città».

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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