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Test medicina: aumentate del 30% le irregolarità, la denuncia di Consulcesi

test d’ingresso per Medicina

ROMA – «Alla Sapienza di Roma diversi studenti si sono portati la penna da casa e uno di loro, che poi si è spacciato per giornalista, aveva un microfono nella camicia. A Firenze la madre di un aspirante medico che presenta una particolare patologia per cui sono previsti degli accorgimenti (come ad esempio tempi di  consegna del test più lunghi), riferisce che la commissione non ha voluto riconoscere quanto previsto da regolamento e che il ragazzo ha
poi dovuto sostenere il test secondo le stesse modalità previste per gli altri». È la denuncia di Consulcesi, network legale che tutela i medici e chi aspira a diventarlo, commentando i test di ingresso per le facoltà di Medicina e Odontoiatria. «Sono già centinaia le segnalazioni raccolte sul portale www.numerochiuso.info, sui canali social e dai consulenti presenti fisicamente in diverse università in giro per l’Italia», assicura una nota.

«Quest’anno Consulcesi ha inviato i propri consulenti nelle università di Roma, Napoli, Milano, Firenze, Ferrara, L’Aquila, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Pescara, Palermo, Pavia, Pisa e Torino. Questi hanno parlato direttamente con i candidati e hanno chiesto loro se avessero riscontrato delle irregolarità. La risposta, purtroppo, è stata affermativa nella stragrande maggioranza dei casi. Tant’è che, al momento, è previsto un aumento di circa il 30% di nuovi ricorsi rispetto all’anno scorso. A L’Aquila – si legge ancora – alcuni ragazzi hanno chiesto l’intervento dei Carabinieri perché si erano accorti che alcuni candidati copiavano, e alla loro richiesta di verbalizzazione del fatto sono stati spostati, mentre chi barava è rimasto al suo posto. Questi i casi più gravi, ma si segnala anche il fatto, notato dai ragazzi a Pavia e a Palermo, che è stata inserita una domanda su Leonardo da Vinci quando, invece, il Miur aveva assicurato che il questionario avrebbe riguardato solo il periodo storico del ‘900. Per non parlare di un errore di battitura che però poteva inficiare il senso di una delle domande: a Firenze, infatti, studenti hanno segnalato di aver trovato nella domanda ‘un ovociti’ e di aver perso diversi minuti a capire se si trattasse di singolare o plurale».

«C’era da aspettarselo, ma non nelle proporzioni gigantesche che vediamo in queste ore – spiega Massimo Tortorella,
presidente di Consulcesi – come ogni anno: test di Medicina e irregolarità sono quasi sinonimi eppure mai come oggi si sono verificate tante e gravi irregolarità. Da tempo sosteniamo che anche a fronte dell’aumento, previsto per il test di quest’anno, di 11.789 posti, parliamo ancora di numeri troppo esigui per garantire al nostro Paese un Servizio sanitario nazionale di livello, senza carenze di personale e con medici preparati. Il problema sta alla base – prosegue Tortorella – è il sistema a essere sbagliato e negli anni ha dimostrato gravi lacune, confermando la sua inadeguatezza nel selezionare i medici del domani. A conti fatti, a decidere ogni anno chi deve entrare nelle Facoltà di Medicina
sono i ricorsi, non il numero chiuso. Ogni anno è la stessa storia: da errori nei quesiti somministrati alla violazione della segretezza dei test e dell’anonimato dei candidati, dalla disposizione irregolare delle postazioni all’utilizzo di smartphone in aula. Per non parlare di quei ‘furbetti’ che, come riportato nei giorni scorsi dalla stampa, si sono muniti di auricolari-spia per barare al concorso e farsi suggerire le risposte giuste», denuncia.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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