La piccola tavola di Cimabue è stata al centro di un’accesa gara al rialzo tra otto compratori, tra cui c’erano anche musei. E’ la prima volta da decenni che un quadro attribuito a Cimabue è finito all’asta. L’opera è stata trovata recentemente per caso, durante un trasloco in una casa di campagna. Con i suoi 24.180.000 di euro, diventa il dipinto primitivo più costoso venduto finora durante un’asta al mondo. E al tempo stesso lo rende il settimo dipinto antico più caro dopo il Salvator Mundi attribuito a Leonardo da Vinci (venduto da Christie’s a New York nel novembre 2017 per 450,3 milioni di dollari), Il massacro degli Innocenti di Pieter Paul Rubens, un’opera di Pontormo, un’opera di Rembrandt, un’opera di Raffaello e un’opera di Canaletto, come ha precisato Actéon.
Il Cristo deriso è un’opera su legno dipinta a tempera a uovo di piccole dimensioni (25,8 cm su 20,3). Il capolavoro è stato attribuito
a Cimabue, maestro di Giotto, dal laboratorio di periti d’arte Turquin. Per gli esperti, il quadro ritrovato è un elemento di un
dittico del 1280, nel quale erano rappresentate, probabilmente su otto pannelli di simili dimensioni, alcune scene della passione di Cristo. Di questi pannelli, fino a oggi, se ne conoscevano due: La Flagellazione della Frick Collection di New York e la Maestà con due angeli conservata alla National Gallery di Londra.
L’opera, autenticata come un quadro di Cimabue, era attaccata al muro di una casa di Compiègne da decenni. A segnalare il quadro alla casa d’aste Actéon, che lo ha fatto visionare al laboratorio Turquin, è stata un’anziana signora che vive in quella casa dell’Alta Francia mentre stava facendo l’inventario per il trasloco. Il quadro era appeso tra il salone e la cucina e la famiglia, ha sempre pensato che si trattasse di una banale icona. Eric Turquin, che ha condotto una serie di indagini sul piccolo dipinto, per l’attribuzione a Cimabue non ci possono essere dubbi in quanto è evidente, paragonandolo con altri suoi quadri, che si tratta della mano del maestro fiorentino. Turquin ha poi precisato che gli esami con la riflettografia a raggi infrarossi hanno rivelato un eccellente stato di conservazione.