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Pisa: arriva l’onda di piena. Ponti chiusi. Il comune: tutti in casa e ai piani alti (video)

Pisa: spallette del lungarno Pacinotti alle 18,15 di domenica 17 novembre (Foto Domenico Coviello)

FIRENZE – Ore di alta tensione, a Pisa, per la piena dell’Arno: è allarme rosso. Dalle 19 in poi sarà vietato l’attraversamenti dei ponti anche a piedi. Appello del comune a restare in casa. Attenzione anche al vento: la preoccupazione è se il mare riceverà l’acqua del fiume o la ributterà indietro. L’ondata è attesa fra le 20 e la mezzanotte di oggi, domenica 17 novembre. Naturalmente resta l’ordinanza del sindaco sulla chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, università comprese, e di tutti gli uffici pubblici, con esclusione solo di quelli del litorale, per l’intera giornata di lunedì 18 novembre.

E’ allerta idraulica, comunque, in tutto il bacino dell’Arno. Il fiume Arno è esondato per qualche centinaio di metri in località Sieci a Pontassieve: chiuso un tratto della Strada Statale Tosco-Emiliana ed evacuate alcune abitazioni, come riferito da Firenze Post nelle ore precedenti. Primo a destare preoccupazione era stato il torrente Ema, il cui livello ha toccato quasi i 3 metri; poi sono cresciuti oltre il secondo livello di attenzione, in successione, anche i fiumi Ombrone, Marina, Pesa, Greve, Bisenzio ed Elsa. Con la perturbazione rimasta stanziale per lunghe ore su tutto il territorio regionale, la situazione nel Medio Valdarno è andata complicandosi per tutti i corsi d’acqua e sul fiume Arno, nel quale sono arrivate via via le ondate di piena sia da destra che da sinistra idraulica. Tutti i principali impianti idrovori del Consorzio di bonifica Medio Valdarno (Viaccia, Fosso di Piano, Castelletti e Crucignano) sono entrati in funzione, mentre sui corsi d’acqua sono state attivate diverse opere di sicurezza per l’alleggerimento delle portate di piena: casse di espansione, aree di laminazione e briglie a bocca tarata.

Sacchi di sabbia nel lungarno Mediceo, all’altezza di Ponte di Mezzo (Foto Domenico Coviello)

La situazione è critica anche in Maremma, dove il fiume Ombrone ha allagato le golene. Il personale del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud è intervenuto sul torrente Sovata alla confluenza con il fiume Bruna, nel comune di Castiglione della Pescaia. Squadre dell’ente consortile hanno ripristinato lo smottamento, che ha interessato l’argine del fiume Albegna e hanno attuato un intervento di emergenza sul ponte del Magione, alla confluenza con il torrente Radicata, nel comune di Orbetello. Massimo è l’impegno anche nell’area senese, con verifiche sul fiume Arbia a Monteroni e sull’Ombrone a Buonconvento. Le condizioni del mare rischiano di mettere in crisi il sistema idraulico della costa di Massa Carrara, rappresentando un ostacolo al naturale deflusso delle acque dalle zone interne; per questo, il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord ha attivato gli impianti idrovori per spingere le acque in mare ed evitare la risalita del cuneo salino. Sempre il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord è in azione anche a Vicopisano, in provincia di Pisa, dove sono state installate pompe mobili sul Fosso relitto del Serezza: la piena dell’Arno ha infatti prodotto la chiusura delle porte vinciane alla confluenza tra il fiume ed il Fosso, impedendo così il defluire delle acque. Ancora nel pisano è stata infine aperta, per la prima volta, la cassa di espansione della Roffia, a San Miniato; l’obbiettivo è contribuire a trattenere la piena dell’Arno.

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Ernesto Giusti


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