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Saldo migratorio con l’estero nel 2019 positivo per 143.000 unità

Il saldo migratorio con l’estero nel 2019 risulta positivo per 143mila unità, in virtù del fatto che a fronte di 307mila iscrizioni anagrafiche dall’estero si hanno solo 164mila cancellazioni. E’ quanto emerge dal Report dell’Istat sugli ‘Indicatori demografici anno 2019’ che evidenzia come il dato risulta in evidente calo se confrontato con quello del biennio precedente (in media oltre 180mila unità aggiuntive annue) e persino al di sotto della media degli ultimi cinque anni (+156mila).
Dal lato delle iscrizioni si assiste a una sostanziale riduzione del volume complessivo se confrontato con quello del biennio precedente, con 25mila ingressi in meno rispetto al 2018 e 34mila sul 2017.
Parallelamente, si assiste a un nuovo rialzo delle cancellazioni per l’estero, il cui volume totale, sfiorando le 164mila unità, raggiunge il livello più alto da che sono disponibili statistiche omogenee sul fenomeno (1981).
Per quanto i movimenti con l’estero rappresentino un fondamentale stimolo per il ricambio demografico, anche a fronte del calo osservato nell’ultimo anno, va anche sempre sottolineato quanto differenziati siano gli schemi di comportamento tra cittadini italiani e non italiani. Infatti, i movimenti in ingresso sono per lo più dovuti a
cittadini stranieri, 265mila, oltre 20mila in meno sull’anno precedente, ma in ogni caso preponderanti rispetto agli appena 43mila rimpatri di italiani, che a loro volta si riducono di circa 4mila unità.  Sul versante dei movimenti in uscita, al contrario, la quota prevalente è da attribuire ai cittadini italiani, circa 120mila e 3mila in più sul 2018, mentre le emigrazioni di stranieri (certificate da una cancellazione anagrafica) riguardano soltanto 44mila individui (+4mila).
Il saldo migratorio netto generale della popolazione residente, pari a +143mila nel 2019, è dunque la somma di due componenti di segno opposto: l’una positiva per 220mila unità e dovuta alla popolazione straniera, l’altra negativa per 77mila unità e dovuta al comportamento migratorio degli italiani.
Sul piano territoriale, tutte le regioni sono interessate da saldi migratori con l’estero positivi, tuttavia in veste più accentuata nel Nord (3,1 per mille abitanti) e nel Centro (2,9 per mille), rispetto a un Mezzogiorno meno attrattivo (1,1 per mille). La regione con la più vivace dinamica per migrazioni internazionali è l’Emilia-Romagna (3,8 per mille), che precede Toscana (3,7) e Lombardia (3,5), mentre appaiate per livelli minimi risultano Sicilia e Sardegna (0,6 per
mille).

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