Skip to main content
Antonio Tajani

Banca Centrale Europea, Tajani: Lagarde voleva cambiare linea dopo Draghi

Antonio Tajani
Antonio Tajani

BRUXELLES – Non sarebbe stata una gaffe, quella di Christine Lagarde, ma una volontà di cambiare linea, ossia di scostarsi dal predecessore Mario Draghi, sposando teorie più rigoriste, alla tedesca. Lo sostiene Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia. Il quale afferma che, alla base della risposta di Christine Lagarde sull’Italia nella conferenza stampa di giovedì scorso (Non siamo qui per ridurre gli spread), che è costata a piazza Affari il peggior tonfo della sua storia, c’è l’inesperienza dell’ex avvocato d’affari francese. Ma non si può fare a meno di avere il sospetto che l’ex ministra volesse cambiare la linea impressa da Draghi alla Bce. Tajani è a Bruxelles dal 1994: è stato commissario europeo, è vicepresidente del Ppe ed è uno dei politici italiani che meglio conoscono l’Ue e i suoi meccanismi. Quando era presidente del Parlamento, dette un contributo decisivo nel respingere il tentativo della Vigilanza Bce, allora guidata dalla francese Danièle Nouy, di imporre, bypassando i legislatori Ue, svalutazioni a ritmi forzati dei crediti deteriorati presenti nei bilanci delle nostre banche.

Christine Lagarde

Christine Lagarde, ricorda il vicepresidente del Ppe, non è un banchiere e la Banca Centrale Europea non è il Fondo Monetario Internazionale. Alla base di quella risposta, per Tajani c’è inesperienza, ma c’è anche il sospetto, come diceva Giulio Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina, che abbia voluto cambiare la linea di Mario Draghi dicendo agli Stati ognuno faccia per sé, noi facciamo il minimo indispensabile.

«E poi, magari – prosegue Tajani – quei soldi potevano servire per le banche tedesche. E magari era contento pure Emmanuel Macron». Per il politico azzurro, con il cambio della guardia a Francoforte come Italia ci abbiamo perso moltissimo: Draghi aveva la visione della Bce come una vera banca centrale, come la Fed, che sostiene l’economia reale. «E il Qe – ricorda Tajani – ha salvato tante imprese anche tedesche: i tedeschi sono coloro che hanno ottenuto più vantaggi dall’azione di Draghi, tra i Paesi europei».

Bce, Christine Lagarde, fed, Fondo Monetario Internazionale, Mario Draghi, spread


Ernesto Giusti


Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741