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Coronavirus: code disumane per i supermercati nonostante diktat, droni e moduli cambiati in fretta e furia

FIRENZE – Stamani mi basta guardare dalla finestra e accertare se la coda abituale che ormai da giorni e giorni si vede nel viale Don Minzoni fin da via Luca Giordano e verso via Masaccio sia calata a seguito delle minacciose disposizioni governative che intervengono normalmente nottetempo. In effeti (ore 7,00 del mattino) la fila è costante, tanto che metto una foto vecchia, che testimonia analoga situazione.

Anche la nuova circolare di Gabrielli ai prefetti, con allegato nuovo modulo (il terzo) di autodichiarazione è stata emanata in tarda serata, pubblicata su un sito non immediatamente identificabile del ministero dell’interno (non nell’apposita sezione coronavirus), tanto che anch’io, che sono abituato a consultare il sito, ho dovuto faticare un po’ per arrivare fino al link della Polizia di Stato, sezione notizie, in un riquadro nel quale scorrevano diverse informazioni, per cui occorreva attendere per catturare quella giusta. All’anima del servizio ai cittadini. Per fortuna dopo qualche tempo il tutto è stato pubblicato sull’Ansa e su molti giornali.

In tal modo si è data la possibilità ai cittadini di stampare il nuovo modulo, ma mi chiedo, quante delle persone in coda stamani, in buona parte anziani, avranno avuto la possibilità di individuare, stampare e riempire il nuovo modulo per essere regolarmente in coda stamani al sorger del sole? Credo ben poche, e in tal modo rischiano gravi sanzioni se scoperti dall’esercito di controllori, droni e apparati da guerre stellari messi in campo da governo e sindaci.

Ero abituato a un altro comportamento del Ministero, sembra quasi che adesso si tema di fare comunicazione istituzionale, riservata ormai solo a Conte e alle sue esternazioni notturne su youtube. Calza a pennello una famosa locuzione latina «O tempora, o mores,»,  una frase di Cicerone, dal quarto libro della sua seconda orazione contro Verre. Era l’esclamazione con la quale Cicerone deplorava il malcostume imperante ai suoi tempi, ma, fatte le debite proporzioni, senza riferimento a malcostume, ma a cattive abitudini, può ben adattarsi alla situazione attuale.

autoduchiarazione, circolare, coronavirus


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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