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Coronavirus, Mes e Ue: Macron e Merkel si accordano sulla linea da seguire, a scapito dell’Italia

EPA/Kamil Zihnioglu / POOL MAXPPP OUT

ROMA – Francia e Germania trovano l’accordo sul piano dell’Unione europea per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Dunque torna l’asse franco-tedesca a dominare la Ue e il battagliero (a parole) premier Conte, colla sua bella pochetee e il suo fido scudiero Gualtieri, sono messi nell’angolo, insieme agli altri Paesi mediterranei.

Un piano che prevede quello che per molti è considerato il vero e proprio incubo sul fronte della sovranità economia degli Stati: il Mes. Secondo l’agenzia tedesca Dpa, l’accordo tra Berlino e Parigi, che a questo punto appare come un’ipoteca sul futuro patto che dovrà siglare l’Eurogruppo, apre le porte a una linea di credito fino al 2% del Pil del singolo Stato, con un intervento della Banca europea per gli investimenti che garantirà fino all’80% dei prestiti a breve termine delle banche e, infine, il ricorso al fondo dell’Unione europea per la disoccupazione.

La notizia è particolarmente importante per ciò che concerne l’Italia, dal momento che è uno dei Paesi che più di tutti viene considerato soggetto a rischio di utilizzo del Mes e che è preoccupato in particolare dalle condizionalità imposte dall’accordo sul Meccanismo. In questo senso, le condizionalità su questa linea di credito sembrano essere mantenute ma in versione light. L’accordo infatti prevede che l’accesso al credito sia sottoposto alla firma dello Stato di un memorandum di intesa in cui si impegna a destinare le risorse prelevato esclusivamente  all’emergenza sanitaria e economica, rispettando il Patto di Stabilità e Crescita, che, a questo punto, verrebbe ripristinato per raffreddare i timori dei falchi del Nord Europa.

Qui infatti l’accordo prevede anche un’altra clausola di non poco conto: una volta superata la fase acuta, quella più grave, della crisi economica scaturita dal coronavirus, le regole del Patto torneranno pienamente in vigore, rispettando vincoli di deficit e bilancio. Non solo: scompare la Troika ma ci sarà un monitoraggio ancora indefinito di Mes e Commissione europea.

E’ una notizia importante sotto il profilo politico, perché l’accordo tra Francia e Germania ricorda a tutti come l’asse franco-tedesco, l’asse tra Angela Merkel e Emmanuel Macron è più forte delle frizioni – che pure esistono – sulla politica economica dell’Unione europea. E quel patto di Aquisgrana siglato l’anno scorso, che prevede appunto una politica comune tra i due Stati da far approvare poi all’Europa, funziona a gonfie vele. Tanto che anche sull’emergenza Covid-91 si è trovata una quadra.

Il fatto che sia passata la linea tedesca (salvo clamorosi rovesciamenti sul tavolo dell’Eurogruppo) è chiarito anche dal ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz, che non solo ha ampiamente respinto (e ottenuto che la Francia ci rinunciasse) i cosiddetti coronabond, ma che aveva anche affermato ai media di Berlino che era pronto a prendere in considerazione e accordarsi per un credito di un importo pari al due per cento della loro performance economica degli Stati che si rivolgevano al Mes, con un intervento di Bei e Commissione.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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