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Coronavirus e Fondi Europei. Commissione Ue (Gentiloni presente) destina le briciole all’Italia, solo 2 miliardi

 

In un articolo di Federico Giuliani, pubblicato su InsideOver.it,  si spiegano adeguatamente le regole di ripartizione dei fondi europei, quei fondi su cui faceva affidamento Conte, che premiano alcuni Paesi e penalizzano altri, fra i quali ovviamente l’Italia. Nella prossima ripartizione di quattrini sonanti per sostenere le spese per coronavirus, all’Italia di Conte Gualtieri, Zingaretti, Grillo e Di Maio  spetteranno solo 2 miliardi di euro, all’Ungheria di Orban oltre 5. Lo ha stabilito la Commissione Ue col beneplacito di Gentiloni (era distratto o assopito?)

In attesa di vedere come sarà decisa la partita fra Mes e Eurobond, tanto cari a Conte, già la ripartizione dei  37 miliardi di euro contenuti nel Crii, ovvero nel Coronavirus respond investment initiative, risulta una beffa per l’Italia e gli italiani. Altro che scuse e promesse della Von der Leyen. . Questi soldi costituiscono contributi a fondo perduto che i vari governi possono impiegare per acquistare mascherine, attrezzature ospedaliere e respiratori.

Alla fine di marzo, ricorda Giuliani, fu allestita dalla Commissione, una task force formata da cinque commissari, tra cui anche Paolo Gentiloni. La ripartizione dei 37 miliardi non ha seguito però la logica dell’emergenza sanitaria, ma le regole dei fondi di coesione. Perciò, anche se la pandemia ha provocato in Italia oltre 25mila morti e solo poco più di 200 in Ungheria, nelle tasche di Roma finiranno 2,3 miliardi mentre in quelle di Budapest 5,6 miliardi. Calcolatrice alla mano, il nostro Paese – che ricordiamo: è un contributore netto dell’Ue – incasserà una somma pari allo 0,1% del suo Pil, a fronte del 3,9% ungherese. Persino Romania e Slovacchia riceveranno più denari di noi, potendo contare rispettivamente su 3 e 2,5 miliardi, mentre alla Spagna andranno 4,1 miliardi.

Senza che Gentiloni intervenisse all’Italia, il Paese europeo più colpito dalla pandemia, è stato destinato appena il 6% dei 37 miliardi complessivi.

La conferma anche da un giornale schierato certamente non contro l’Europa, ma contro Orban. Repubblica del 4 aprile infatti già riportava questa notizia, che avrebbe dovuto svegliare Gentiloni, Conte e Gualtieri: «nell’ambito del pacchetto di spese straordinarie europee per 37 miliardi di euro di fondi strutturali deciso dalla Commissione per gli aiuti d’emergenza agli Stati membri (tra cui anche l’Ungheria appunto) per la lotta alla pandemia, in base alle proporzioni definite anche dalle differenziazione tra paesi pagatori e paesi riceventi, l’Ungheria riceve e riceverà dal bilancio dell’Unione europea una somma pari a circa 4.330 corone danesi (570 euro) per ognuno dei suoi circa 10 milioni di abitanti. L’Italia invece, per ogni suo abitante e cittadino, riceve e riceverà somme pari a 284 corone. La Spagna, altro Paese pesantemente colpito dalla pandemia, incassa e incasserà circa 660 corone per abitante. Secondo i dati pubblicati da Dansk Radio, l’Ungheria è il primo Paese ricevente pro capite nel pacchetto di aiuti europei anti-coronavirus. L’Italia, Paese donatore nel bilancio Ue, e Spagna sono al 15mo e 16mo posto. Ciò malgrado che Orbán giunga persino ad affermare che Europa e media conducono una caccia alle streghe contro lUngheria».

L’articolo del giornale di Scalfari, allora pubblicato per condannare e demonizzare Orban, adesso si ritorce contro la citata 3G italiana (vedi grassetto sopra), gabbata dalla burocrazia europea. Il fatto è tanto più grave perché si tratta di attribuzione euro a fondo perduto, senza clausole vessatorie come il Mes, auspicato dal Pd e contrastato, ma solo a parole, da Conte.

I conti non tornano: nel 2018 l’Italia ha contributo al bilancio Ue per 7 miliardi netti, con 17 di versamenti e 10 di incassi. Basti pensare che dal 2014 al 2020 l’Italia ha ricevuto fondi strutturali per il 2,5% del suo Pil, a fronte del 17% dell’Ungheria. È la  solidarietà europea del cavolo, in barba a tutti i sostenitori degli ideali (quali?) europei..

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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