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Recovery Fund: Merkel e Macron presentano, o meglio impongono, un loro accordo alla Ue

PARIGI – Berlino e Parigi propongono un piano di ricostruzione per l’Europa dopo la crisi per il Covid-19 da 500 miliardi di euro. Il Recovery fund deve dare un contributo decisivo perché l’Europa «esca rafforzata e solidale dalla crisi del coronavirus», ha detto Merkel a Berlino. Germania e Francia sono d’accordo «su un piano temporaneo da 500 miliardi di euro che vengano dalle spese del bilancio dell’Ue, quindi non prestiti, a disposizione delle regioni e dei settori più colpiti dalla pandemia», ha proseguito Merkel in videoconferenza con Macron. E Giuseppi, escluso come al solito dalle decisioni che contano, sta sull’albero a cantare.

«Non è un accordo dei 27 paesi dell’Unione europea, è un accordo franco-tedesco. Ma non c’è accordo fra i 27 se prima non c’è un accordo franco-tedesco», ha assicurato Macron. «Ora è la Commissione europea che deve presentare la sua proposta – ha continuato Macron -. Dovrà costruire un’unanimità attorno a questo accordo. C’è ancora del lavoro da fare, ma è un passo avanti senza precedenti».

Nelle risposte alle domande ai giornalisti, Macron dice che il prestito dei 500 miliardi sarà usato per trasferire denaro nelle regioni e nei settori più colpiti. «Abbiamo quindi una risposta budgetaria a livello europeo, per la prima volta gli aiuti verranno distribuiti non su base nazionale ma su base delle necessità delle varie regioni. È meno di quanto chiedevano alcuni Paesi, ma più rispetto a quello che altri Paesi erano disposti a concedere. Il meccanismo alla base di questi aiuti rappresenta comunque una rivoluzione della filosofia dell’Unione europea».

«L’obiettivo” del Fondo per la ripresa secondo la proposta franco-tedesca è che “l’Europa esca da questa crisi rafforzata, coesa e solidale». Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel dopo a videoconferenza con il presidente francese Emmanuel Macron, al termine della quale hanno presentato la loro proposta sul Recovery Fund da 500 miliardi di euro. E dal momento che il coronavirus ha effetti importanti su vari Paesi, Berlino e Parigi, ha assicurato la cancelliera, sono pronte a fare uno sforzo una tantum, straordinario.
Merkel ha poi esortato i Paesi Ue a concentrarsi sul rafforzamento delle loro aziende sul mercato globale: l’Unione Europea già sostiene progetti strategici come la produzione domestica di microchip e batterie, “questi sforzi saranno adesso rafforzati”.

Palazzo Chigi si prostra sul tappeto di fronte a Merkel e Macron, come d’abitudine per i governi delle sinistre. «Quanto appena dichiarato dal Presidente Emmanuel Macron e dalla Cancelliera Angela Merkel rappresenta un buon passo in avanti che va nella direzione sin dall’inizio auspicata dall’Italia per una risposta comune ambiziosa alla pandemia. Questa posizione, come specificato dal Presidente Macron, è evidentemente il frutto del lavoro congiunto con altri partners europei, in primis l’Italia, in vista della proposta della Commissione Europea sul Recovery Fund e più in generale sugli altri temi evocati come: salute, investimenti, ricerca, politica industriale e concorrenza, che
rappresentano obiettivi prioritari dell’agenda europea». Così fonti di Palazzo Chigi, dopo la proposta formalizzata da Germania e Francia. «La proposta franco-tedesca di Recovery Fund, infatti – proseguono le stesse fonti – recepisce importanti elementi portati avanti da Francia, Italia ed altri Paesi quanto a trasferimenti e meccanismo di anticipo delle risorse, il cosiddetto frontloading. Una dimensione di 500 miliardi euro di soli trasferimenti è senz’altro un buon punto di partenza, ed è comunque una dotazione di sussidi che si avvicina a quanto richiesto di recente dall’Italia e dagli altri partners. Da questa somma si può partire per rendere ancora più consistente il Recovery Fund, nel quadro del budget europeo. La proposta sul recovery fund avanzata dall’asse Merkel-Macron rivela uno sforzo da parte tedesca che merita di essere rimarcato ma che si confida possa essere ulteriormente migliorato nelle prossime settimane. Per l’Italia, questo, rappresenta appunto un punto di partenza che non deve essere rivisto al ribasso,
ma semmai ampliato. La Commissione europea potrà senz’altro trarne beneficio in vista della sua proposta, che da parte italiana si auspica sia ancora più ambiziosa in termini finanziari».

Ancora una volta l’Italia fa la parte del due di briscola, Conte, Gualtieri e gli altri ministri accettano supinamente quanto deciso da altri, come accaduto finora con qualsiasi governo.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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