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Accordo Merkel – Macron parte in salita, già 4 Stati si dichiarano contrari. Ma Gentiloni rilancia, si arriverà a 1.000 miliardi

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea

BRUXELLES – La presidente della Commissione Ursula von der Leyen, incaricata dai leader di preparare una proposta sul piano di rilancio dell’economia che bilanci le diverse anime dell’Europa, sta esaminando il piano franco-tedesco proposto da Merkel – Macron. Difficilmente la proposta del 27 maggio, rilanciata dalla Commissione, ricalcherà in tutto quella franco-tedesca. Il commissario all’Economia Paolo Gentiloni rassicura sulle cifre:  «Francia e Germania hanno parlato di 500 miliardi di sovvenzioni, siccome il fondo sarà un mix tra sovvenzioni e crediti agevolati, prestiti di lunga durata, vedrete che alla fine non saremo molto lontani da quelle cifre di cui abbiamo parlato, intorno al migliaio di miliardi».

Il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, invita alla prudenza: “Saranno negoziati difficili, bisogna ancora conquistare la convinzione di altri Stati membri, in particolare quattro: Austria, Danimarca, Svezia e Paesi Bassi”. Un po’ di tempo c’è fino al vertice di giugno.

In attesa di vedere la base di partenza del negoziato, cioè la proposta della Commissione, l’Ue cerca di chiudere sugli altri strumenti. E’ definitivo il via libera a Sure, il meccanismo che aiuterà la cassa integrazione, mentre sulle garanzie Bei alle imprese ancora non si trova un accordo, che dovrebbe arrivare non oltre il primo giugno.L’Ecofin cerca l’intesa sui fondi Bei – circa 200 miliardi – per piccole e medie imprese, mentre arriva il via libera definitivo a Sure, lo strumento temporaneo per aiutare la cassa integrazione dei Paesi Ue durante la crisi.

Dombrovskis, con Recovery fund anche strumento per riforme – La proposta franco-tedesca sul Recovery Fund è “commisurata alla sfida”, e “alimenterà” quella che la Commissione Ue svelerà la prossima settimana. Bruxelles però presenterà anche “uno strumento per la ripresa e la resilienza che si concentra su investimenti e riforme strutturali”, visto che “non ci servono solo soldi aggiuntivi, ma anche riforme per creare un ambiente più favorevole per le imprese, per rafforzare la capacità amministrativa affinché i fondi extra abbiano massimo effetto”. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, al termine dell’Ecofin. Dombrovskis ha spiegato che “la maggior parte dei finanziamenti sarà disponibile nel 2021”, ma “studiamo la possibilità di anticipare alcuni fondi nel 2020, tecnicamente ancora non è risolto ma stiamo guardando cosa fare”. In ogni caso, per fare in fretta serve prima di tutto “un accordo rapido sul Recovery fund” da parte del vertice Ue.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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