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Coronavirus, governo: cresce la sfiducia degli italiani, 52% i pessimisti, 22,4% gli ottimisti

Il premier Giuseppe Conte
ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA – La crisi da Covid-19 si e’ abbattuta su un’economia gia’ fortemente debilitata: tra il 2007 e il 2019, infatti, ciascun italiano ha perso oltre 21.600 euro di ricchezza. Un conto molto salato, prevalentemente a causa delle forti perdite di ricchezza immobiliare e finanziaria, alla cui cifra complessiva contribuisce anche una significativa contrazione di consumi pari a circa 900 euro procapite.

E’ quanto emerge dai dati del rapporto Confcommercio -Censis su fiducia, consumi e impatto del Covid-19.
Non deve quindi stupire se, partendo da questo scenario-base, acuito dalla crisi originatasi con la pandemia e il conseguente periodo di lockdown, l’impatto sulla fiducia delle famiglie sia stato piuttosto pesante. Dopo 6 anni, infatti, il saldo tra ottimisti e pessimisti torna a registrare valori negativi di entita’ mai raggiunta prima. Gli ottimisti, in aumento dal 2013, si dimezzano scendendo al 22,4%, mentre aumenta la quota di pessimisti che si attesta al 52,8%, piu’ del doppio rispetto al 2019.

E’ evidente che questo diffuso senso di sfiducia sia alla base delle preoccupazioni circa il proprio lavoro e il proprio reddito. Il timore di perdere il posto di lavoro o il rischio di veder ridotta, se non compromessa, la propria posizione reddituale preoccupa il 57,4% degli italiani, con un 18,6% che si dichiara particolarmente preoccupato. Al primo posto tra gli effetti dell’emergenza sanitaria sui redditi, risulta proprio la riduzione dell’attivita’ lavorativa e dei redditi da lavoro (per il 42,3%), seguita dalla sospensione totale dell’attivita’ (25,8%) e dalla cassa integrazione (23,4%).

 

Confcommercio, indagine, italiani

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