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Decreti sicurezza: maggioranza divisa. Pd, passi in avanti dal vertice, M5S, tutto rimandato a settembre

Migranti su un barcone ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA – Il vertice di maggioranza organizzato per avviare la modifica radicale del decreto sicurezza di Salvini è stato l’ennesimo flop: i dem vogliono accelerare, i grillini frenano su tempi e contenuti.

Ecco la campana PD: «Il vertice di maggioranza sul decreto Sicurezza appena concluso segna un importante passo avanti grazie all’atteggiamento maturo con cui tutte le forze di maggioranza hanno affrontato le questioni di merito e al tenore delle questioni sottoposte. Da parte nostra, abbiamo ribadito il giudizio positivo sul testo base offerto dal Ministro Lamorgese, che contiene interventi che abbiamo sempre sostenuto essere necessari, come la reintroduzione di una nuova protezione dopo l’abolizione di quella umanitaria, l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo, l’annullamento di un atteggiamento punitivo verso chi salva vite in mare e le maggiori tutele per i soggetti vulnerabili». Lo scrivono in una nota il viceministro all’Interno Matteo Mauri e il responsabile Sicurezza del Partito
democratico Carmelo Miceli. «Rispetto a queste misure – aggiungono Mauri e Miceli – il Pd ha proposto altri passi avanti sulle politiche dell’immigrazione, a partire dal ritorno al sistema degli Sprar. Serve infatti un modello di accoglienza e integrazione che sia diffuso sul territorio, con strutture piccole gestite dai Comuni. Cosi’ come
siamo convinti che debba essere rivisto il sistema della convertibilita’ dei permessi di soggiorno promuovendo quelli per lavoro. Siamo vicini alla cancellazione di una pagina molto triste per la storia e l’immagine del nostro Paese ed e’ per questo che chiediamo a tutte le forze di maggioranza di andare avanti senza tentennamenti».

La risposta del M5S: «I rilievi del Quirinale rappresentano il punto di partenza di un percorso di revisione dei decreti sicurezza comunque circoscritto e mirato, da fare in maniera condivisa, senza propaganda e con obiettivi concreti: protezione per chi ne ha davvero bisogno e seria lotta a trafficanti di esseri umani. Quanto ai tempi, abbiamo fatto notare al ministro e agli alleati che in Parlamento ci sono già diversi decreti legge in conversione. Altri ne sono stati annunciati. Spirito di concretezza e collaborazione istituzionale impongono una riflessione sul rinvio dell’approvazione di questa misura a settembre». E’ quanto affermano in una nota gli esponenti M5S Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, e Vittoria Baldino, capogruppo 5 Stelle nella stessa commissione, al termine della riunione di maggioranza che si è svolta oggi al Viminale.

Commenta Matteo Salvini a Radio Cusano: «Sui decreti sicurezza leggevo che erano da fascisti, ma oggi leggo che una parte del governo dice ‘ne parleremo più avanti’. Non hanno il coraggio si smontarli in Parlamento perché è
impopolare».

decreti, Salvini, Sicurezza


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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