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Migranti, ne arrivano 10.000, molti i positivi, governo predispone accoglienza, Ue resta alla finestra

Sul fronte immigrazione il ministro Lamorgese sta operando in modo da attenuare la pubblicizzazione dei pericoli che derivano dall’enorme afflusso degli ultimi giorni e dalla circostanza che molti dei migranti sbarcati risultano positivi. Il ministro ha compreso perfettamente la questione e i pericoli che ne derivano, nel timore, non espresso ma da tutti percepito, che l’aggravarsi delle migrazioni,  soprattutto con l’arrivo di migranti infetti e con il loro trasferimento in altre parti d’Italia, potrebbe diventare una pesante occasione per la propaganda della Lega nelle prossime settimane di campagna elettorale. Anche per questo la titolare dell’Interno sta proponendo modifiche ai decreti Salvini,  che riprendono e superano le riserve a suo tempo espresse dal presidente della Repubblica.

I grillini, e su tutti Luigi Di Maio sembrano non gradire troppi cedimenti sulla questione, come chiedono a gran voce  gli alleati di governo, Pd, Iv e Leu. Da parte degli uomini di Nicola Zingaretti arrivano addirittura progetti per recuperare lo ius soli, tema molto caro Oltretevere, ma  di scarso interesse per gli stessi elettori di sinistra.

Lamorgese, intervenendo a Montecitorio ha invocato novità assolute come il dialogo con i Paesi di transito e di provenienza dei migranti e la ricerca di strategie condivise a livello europeo, assicurando che il governo sta lavorando in tal senso per costruire un consenso per una maggiore solidarietà all’interno dell’Unione europea, ma anche per sviluppare una partnership concreta con i Paesi africani, fondata sulla fiducia reciproca, che consenta di prevenire i flussi e accelerare i rimpatri.

Dopo il sostanziale fallimento dell’accordo di Malta, che fu presentato come un’avvio di soluzione della vexata quaestio della redistribuzione dei clandestini, si attendono prove concrete di un sistema europeo che funzioni in questo senso. Purtroppo i pochi riferimenti inseriti, in tema d’immigrazione, nell’accordo per il recovery fund non ci fanno essere ottimisti sull’intenzione dei paesi europei volta a un’equa redistribuzione dei migranti. Anzi tutti sono soddisfatti che costoro restino sul gobbo degli italiani.

Tanto più che un terzo degli oltre 10 mila sbarcati di recente  è costituito da migranti di provenienza tunisina, quindi da un territorio non oggetto di conflitti, un tema sovente invocato dalle sinistre per giustificare gli arrivi. Finora il governo, ad onta della decisione (inattuata) di chiudere i porti, ha lanciato messaggi di apertura ai paesi di provenienza di questi immigrati, facendo comprendere in fondo la disponibilità ad accogliere tutti o quasi.

La sostanziale subordinazione del governo al volere delle onnipotenti Ong (anche se la Guardia costiera ogni tanto blocca una nave), la predisposizione delle navi quarantena, a costi enormi per i contribuenti italiani, verrà percepita da chi vuol partire come la piena disponibilità ad accogliere tutti gli infetti, che verranno accolti e curati a nostre spese. E immaginiamo la reazione dei tanti italiani che faticano a tirare avanti.

Una stima recente prevede che a settembre ci saranno in Italia 4 milioni di nuovi poveri da assistere, e certo costoro non faranno salti di gioia sapendo che si spendono milioni di euro per accoglienza e quarantena di migliaia di clandestini.  Ma tanto il governo tira dritto, certo che, almeno a livello nazionale, non ci saranno ripercussioni. Il riflessivo Mattarella non permetterà mai di andare ad elezioni legislative prima che le sinistre abbiano eletto un nuovo Capo dello Stato a loro favorevole, men che meno in un momento in cui i sondaggi danno in vantaggio il centro destra. E si andrà avanti così alla meno peggio.

Governo, migranti, ripartizione, ue


Ezzelino da Montepulico


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